< Tito 1

Listen to this chapter • 2 min
[1] Io, Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo, sono incaricato di portare la fede a quelli che Dio ha scelti, perché conoscano la verità che è fondamento della genuina religione,
[3] perché abbiano la speranza della vita eterna. Dio, nostro Salvatore, non inganna nessuno. Egli ha promesso quella vita fin dai tempi più antichi, e nel tempo stabilito mi ha fatto conoscere la sua parola dandomi l' incarico di predicarla.
[4] Per questo io scrivo a te, Tito, che mi sei vero figlio per la fede comune. Dio nostro Padre e Gesù Cristo nostro Salvatore diano a te grazia e pace.
[5] Ti ho lasciato nell' isola di Creta perché tu finisca quel che è rimasto da fare e perché tu stabilisca in ogni città alcuni responsabili, seguendo le mie istruzioni.
[6] Essi devono avere un' ottima reputazione. Ognuno sia fedele alla propria moglie, i suoi figli siano credenti che non possano essere accusati di comportamento disordinato o di disubbidienza.
[7] Perché un vescovo è come un amministratore di Dio, perciò non deve dare occasioni a rimproveri. Non deve essere superbo, collerico, ubriacone, violento, avido di guadagno.
[8] Sia invece generoso con chi chiede ospitalità, amante del bene, saggio, giusto, integro nella fede, capace di controllarsi.
[9] Se sarà tenacemente legato alla parola degna di fede che gli è stata insegnata, diventerà capace di esortare gli altri con un sano insegnamento e di mostrare gli errori di chi insegna in modo contrario.
[10] Infatti vi sono molti ribelli, imbroglioni e chiacchieroni, specialmente fra persone di ambienti ebraici.
[11] Bisogna farli tacere, perché per amore di guadagno disonesto portano disordine in famiglie intere insegnando quel che non si deve.
[12] Proprio uno di Creta fu vero indovino, quando disse: "I Cretesi sono sempre bugiardi, cattive bestie, pigri pancioni".
[13] Questa affermazione è vera. Riprendili perciò severamente, perché abbiano una fede sana
[14] e la smettano di correre dietro a favole ebraiche e a comandamenti di uomini che rifiutano la verità.
[15] Tutto è puro per chi è puro, al contrario niente è puro per i corrotti e gli increduli, perché la loro mente e la loro coscienza sono impure.
[16] Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti. Sono detestabili, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona.