[1] Poema cantato di Asaf. Popolo mio, ascolta il mio insegnamento, presta attenzione ad ogni mia parola.
[2] Voglio esprimermi con un racconto, meditare le lezioni del passato.
[3] è storia per noi familiare, molte volte l' abbiamo ascoltata, la ripetevano a noi i nostri vecchi.
[4] Non la terremo nascosta ai nostri figli, racconteremo alla nuova generazione le stupende opere del Signore, la sua potenza, e i miracoli da lui compiuti.
[5] Egli ha fissato una norma per il suo popolo, ha stabilito una legge in Israele; ha comandato ai nostri padri di insegnare questa storia ai loro figli.
[6] Ogni generazione che verrà, quella dei figli che nasceranno, possa a sua volta impararla. Raccomandi ai propri figli
[7] di mettere in Dio la loro fiducia, di non dimenticare le sue opere e di osservare i suoi comandamenti.
[8] Allora non saranno come i loro antenati, un popolo disubbidiente e ribelle, generazione dal cuore incostante, profondamente infedele a Dio.
[9] Un giorno gli uomini della tribù di Efraim erano già armati di arco e pronti al tiro; ma al momento della battaglia dovettero fuggire.
[10] Perché non avevano rispettato il patto che li legava a Dio, si erano rifiutati di seguire la sua legge;
[11] avevano dimenticato i suoi prodigi e le meraviglie che aveva fatto loro vedere.
[12] In Egitto, nella regione di Tanis Dio aveva compiuto miracoli sotto gli occhi dei loro antenati.
[13] Divise il mare e li fece passare; fermò le acque: divennero un argine.
[14] Di giorno li guidava con una nube e nella notte con lo splendore del fuoco.
[15] Spaccò la roccia nel deserto per farli bere alle acque sotterranee.
[16] Dalla pietra fece sgorgare ruscelli e scorrere torrenti d' acqua.
[17] Ma essi continuarono a peccare contro Dio, nel deserto sfidarono l' Altissimo.
[18] Osarono metterlo alla prova, pretesero cibo a volontà.
[19] Parlarono contro Dio e dissero: "Sarà capace di prepararci un banchetto nel deserto?
[20] è vero, ha colpito la roccia e sgorgarono le acque, traboccarono i torrenti; ma sarà capace di darci il pane e di provvedere la carne per tutti?".
[21] A queste parole il Signore andò in collera, la sua ira divampò come un fuoco, contro Israele, contro il suo popolo,
[22] perché non credevano in lui, non avevano fiducia nel suo aiuto.
[23] Allora diede ordine dall' alto di aprire le porte del cielo;
[24] fece piovere la manna per nutrirli, e dal cielo donò pane al suo popolo.
[25] Diede loro cibo in abbondanza, gli uomini mangiarono il pane degli angeli.
[26] Poi Dio scatenò dal cielo il vento dell' oriente, fece soffiare con forza il vento del sud,
[27] fece scendere su di loro carne in quantità, uccelli numerosi come la sabbia del mare,
[28] li fece cadere sul loro accampamento, tutto intorno alle loro tende.
[29] Mangiarono e furono sazi, così fu appagato il loro desiderio.
[30] Ma, con la carne ancora tra i denti, non cessavano di lamentarsi.
[31] Allora la collera di Dio scoppiò contro di loro. Egli fece morire i più robusti, gettò a terra i giovani d' Israele.
[32] Eppure continuarono a peccare; nonostante i suoi miracoli, non gli credettero.
[33] Allora abbreviò i loro giorni come un soffio, i loro anni come un momento.
[34] Quando Dio faceva morire alcuni, gli altri lo cercavano, tornavano a invocarlo con insistenza.
[35] Ricordavano che lui era la Roccia di difesa, Dio, l' Altissimo, il loro liberatore;
[36] ma le loro parole erano pura adulazione, i loro bei discorsi tutta una bugia.
[37] Il loro cuore era incostante, erano infedeli al patto con lui.
[38] Eppure Dio conservava il suo affetto, perdonava i peccati del popolo, rinunziava a distruggerlo; più volte trattenne la sua collera e non scatenò tutto il suo sdegno.
[39] Sapeva bene che erano mortali, un soffio che non ritorna.
[40] Quante volte si ribellarono nel deserto, lo offesero in quelle solitudini!
[41] Sempre di nuovo lo mettevano alla prova, offendevano Dio, il Santo d' Israele.
[42] Dimenticavano la sua grande potenza quando li aveva salvati dai nemici,
[43] quando aveva compiuto prodigi in Egitto, miracoli nella regione di Tanis;
[44] l' acqua dei canali cambiata in sangue e resa imbevibile per gli Egiziani;
[45] le mosche velenose, che li mangiavano, e le rane, che devastavano tutto;
[46] i raccolti lasciati agli insetti; il frutto del lavoro alle cavallette;
[47] le vigne rase al suolo dalla grandine, i sicomori distrutti dalla brina;
[48] i buoi abbandonati alla tempesta e le loro pecore ai fulmini.
[49] Alla fine, Dio riversò sugli Egiziani uno sdegno e un furore pauroso, un esercito di angeli di sventura.
[50] Diede libero sfogo alla sua collera, non li risparmiò dalla morte, abbandonò i loro corpi alla peste.
[51] Uccise i primogeniti del paese, i frutti migliori delle famiglie egiziane.
[52] Allora fece uscire il suo popolo come pecore dall' ovile, come pastore li guidò nel deserto.
[53] Li condusse con sicurezza, liberi da paure, mentre il mare ricopriva i loro nemici.
[54] E li portò nella sua terra santa, al monte che egli aveva conquistato.
[55] Scacciò davanti a loro gli altri popoli, spartì il territorio di Canaan e vi fece abitare le tribù d' Israele.
[56] Ma ancora una volta misero alla prova la pazienza di Dio, si ribellarono all' Altissimo, non volevano ubbidire ai suoi comandi.
[57] Sleali e traditori come i loro padri, fallirono, come un arco allentato.
[58] Provocavano la collera del Signore con i loro santuari pagani, lo ingelosivano con i loro idoli.
[59] Dio vide, e si sentì offeso e sdegnato, si oppose a Israele.
[60] Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che aveva piantato tra gli uomini.
[61] Permise ai nostri nemici di catturare l' arca santa, sua potenza e sua gloria.
[62] Si adirò con il popolo che si era scelto, lo lasciò massacrare dai nemici.
[63] Il fuoco della guerra divorò i giovani, cessarono i canti nuziali per le fanciulle.
[64] I sacerdoti morirono di morte violenta, alle vedove non fu possibile fare il rito del pianto.
[65] Alla fine il Signore si svegliò come da un sonno, il sonno di un soldato vinto dal vino.
[66] Colpì i suoi nemici in fuga e li umiliò per sempre.
[67] Respinse i discendenti di Giuseppe; non scelse la tribù di Efraim,
[68] preferì la tribù di Giuda e il monte Sion che gli era caro.
[69] Costruì il suo santuario come gli alti cieli, eterno come le fondamenta della terra.
[70] Poi scelse Davide come servo, andò a cercarlo nell' ovile del gregge;
[71] da custode di pecore, lo fece re d' Israele, pastore del suo popolo. Fu per loro un vero pastore, li guidò con mano sapiente.