< Neemia 1

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[1] Queste sono le memorie di Neemia figlio di Acalia. Era l' anno ventesimo del regno di Artaserse e io mi trovavo nella cittadella di Susa. Nel mese di Casleu
[2] arrivò dalla regione di Giuda uno dei miei connazionali, un certo Canani, insieme ad altre persone. Io domandai notizie del territorio di Giuda, della città di Gerusalemme e dei nostri che erano sfuggiti alla deportazione.
[3] Mi risposero: "Sono in patria, nella provincia di Giuda, ma vivono in grande miseria e senza nessuna difesa: le mura di Gerusalemme sono diroccate e le porte della città sono distrutte dal fuoco".
[4] Quando udii queste notizie, mi misi a piangere. Passai alcuni giorni in grande tristezza: non prendevo cibo e pregavo il Dio del Cielo.
[5] Pregai così: "Signore Dio del Cielo, grande e terribile, tu mantieni fedelmente la tua alleanza con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti.
[6] Rivolgi il tuo sguardo verso di me, tuo servo, ascolta la mia preghiera. Giorno e notte io ti prego per noi Israeliti, tuoi servitori. è vero! noi abbiamo peccato contro di te: anch' io e la mia famiglia siamo peccatori.
[7] Abbiamo sempre agito male, non abbiamo osservato le leggi, i comandamenti e le prescrizioni che tu hai dato a Mosè, tuo servo.
[8] "Tu hai detto a Mosè: "Se non mi sarete fedeli, vi disperderò tra genti straniere". Ma ricorda anche la promessa che gli hai fatto:
[9] "Se ritornerete a me e metterete in pratica i miei comandamenti, anche se sarete dispersi nelle regioni più lontane, io vi radunerà e vi farò tornare là dove ho stabilito la mia presenza".
[10] "Gli Israeliti sono il tuo popolo, i tuoi servi, quelli che tu hai salvato con grande potenza e con forza irresistibile.
[11] O Signore, ascolta la mia preghiera e quella di tutti i tuoi servi. Noi vogliamo esserti fedeli. Fa' che riescano i miei piani, fa' che il re mi accolga benevolmente". A, quel tempo, io ero coppiere del re.