< Matteo 27

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[1] Quando fu mattino, tutti i capi dei sacerdoti e le altre autorità del popolo si riunirono per decidere di far morire Gesù.
[2] Alla fine lo fecero legare e portar via, e lo consegnarono a Pilato, il governatore romano.
[3] Quando Giuda, il traditore, vide che Gesù era stato condannato, ebbe rimorso. Prese le trenta monete d' argento e le riportò ai capi dei sacerdoti e alle altre autorità.
[4] Disse: - Ho fatto male, ho tradito un innocente. Ma quelli risposero: - A noi che importa? Sono affari tuoi!
[5] Allora Giuda buttò le monete nel Tempio e andò a impiccarsi.
[6] I capi dei sacerdoti raccolsero le monete e dissero: "La nostra Legge non permette di mettere questi soldi nel tesoro del Tempio, perché sono sporchi di sangue".
[7] Alla fine si misero d' accordo e con quei soldi comprarono il campo di un fabbricante di vasi, per destinarlo al cimitero per gli stranieri.
[8] Perciò quel campo si chiama anche oggi "Campo del Sangue".
[9] Così si avverarono le parole del profeta Geremia: Presero le trenta monete d' argento, prezzo che il popolo d' Israele aveva pagato per lui,
[10] e le usarono per comprare il campo del vasaio, così come il Signore mi aveva ordinato.
[11] Gesù fu portato davanti al governatore romano. Quello gli domandò: - Sei tu il re dei Giudei? E Gesù rispose: - Tu lo dici.
[12] Intanto i capi dei sacerdoti e le altre autorità portavano accuse contro di lui, ma egli non diceva nulla.
[13] Allora Pilato gli disse: - Non senti di quante cose ti accusano?
[14] Ma Gesù non rispose neanche una parola, tanto che il governatore ne fu molto meravigliato.
[15] Ogni anno, per la festa di Pasqua, il governatore aveva l' abitudine di lasciare libero uno dei carcerati, quello che il popolo voleva.
[16] A quel tempo era in prigione un carcerato famoso, di nome Barabba.
[17] Quando si fu riunita una certa folla, Pilato domandò: - Chi volete che sia lasciato libero: Barabba, oppure Gesù detto Cristo? -
[18] Perché sapeva bene che l' avevano portato da lui solo per odio.
[19] Mentre Pilato era seduto al tribunale, sua moglie gli mandò a dire: - Cerca di non decidere niente contro quest' uomo innocente, perché questa notte, in sogno, ho sofferto molto per causa sua.
[20] Intanto i capi dei sacerdoti e le altre autorità convinsero la folla a chiedere la liberazione di Barabba e la morte di Gesù.
[21] Il governatore domandò ancora: - Chi dei due volete che lasci libero? La folla rispose: - Barabba.
[22] Pilato continuò: - Che farò dunque di Gesù, detto Cristo? Tutti risposero: - In croce!
[23] Pilato replicò: - Che cosa ha fatto di male? Ma quelli gridavano ancora più forte: - In croce! in croce!
[24] Quando vide che non poteva far niente e che anzi la gente si agitava sempre di più, Pilato fece portare un po' d' acqua, si lavò le mani davanti alla folla e disse: - Io non sono responsabile della morte di quest' uomo! Sono affari vostri!
[25] Tutta la gente rispose: - Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!
[26] Allora Pilato lasciò libero Barabba. Fece frustare a sangue Gesù, poi lo consegnò ai soldati per farlo crocifiggere.
[27] Allora i soldati portarono Gesù nel palazzo del governatore e chiamarono tutto il resto della truppa.
[28] Gli tolsero i suoi vestiti e gli gettarono addosso una veste rossa.
[29] Prepararono una corona di rami spinosi e gliela misero sul capo, nella mano destra gli diedero un bastone. Poi incominciarono a inginocchiarsi davanti a lui e a dire ridendo: "Salve, re dei Giudei!".
[30] Intanto gli sputavano addosso, gli prendevano il bastone e gli davano colpi sulla testa.
[31] Quando finirono di insultarlo, gli tolsero la veste rossa e lo rivestirono con i suoi abiti. Poi lo portarono via per crocifiggerlo.
[32] Mentre uscivano incontrarono un certo Simone, originario di Cirene, e lo obbligarono a portare la croce di Gesù.
[33] Quando arrivarono in un luogo detto Gòlgota (che significa "Luogo del Cranio"), si fermarono e
[34] vollero dare a Gesù un po' di vino mescolato con fiele. Gesù lo assaggiò ma non volle bere.
[35] Poi lo inchiodarono alla croce e si divisero le sue vesti tirando a sorte.
[36] Dopo rimasero lì seduti a fargli la guardia.
[37] In alto, sopra la sua testa, avevano messo un cartello con scritto il motivo della condanna: "Questo è Gesù, il re dei Giudei".
[38] Insieme con lui avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra.
[39] Quelli che passavano di là, scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano
[40] e dicevano: "Volevi distruggere il Tempio e ricostruirlo in tre giorni! Se tu sei il Figlio di Dio, salva te stesso! Scendi dalla croce!".
[41] Allo stesso modo, anche i capi dei sacerdoti insieme con i maestri della Legge e le altre autorità ridevano e dicevano:
[42] "Lui che ha salvato tanti altri, adesso non è capace di salvare se stesso! Lui che diceva di essere il re d' Israele, scenda ora dalla croce e noi gli crederemo!
[43] Ha sempre avuto fiducia in Dio e diceva: "Io sono il Figlio di Dio". Lo liberi Dio, adesso, se gli vuol bene!".
[44] Anche i due briganti crocifissi accanto a lui lo insultavano.
[45] Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la regione, fino alle tre del pomeriggio.
[46] Verso le tre Gesù gridò molto forte: "Elì, Elì, lemà sabactàni", che significa "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
[47] Alcuni presenti udirono e dissero: "Chiama Elia, il profeta!".
[48] Subito, uno di loro corse a prendere una spugna, la bagnò nell' aceto, la fissò in cima a una canna e la diede a Gesù per farlo bere.
[49] Ma gli altri dissero: "Aspetta! Vediamo se viene Elia a salvarlo!".
[50] Ma Gesù di nuovo gridò forte, e poi emise lo spirito e morì.
[51] Allora il grande velo appeso nel Tempio si squarciò in due, da cima a fondo. La terra tremò, le rocce si spaccarono,
[52] le tombe si aprirono e molti credenti tornarono in vita.
[53] Usciti dalle tombe dopo la risurrezione di Gesù, entrarono a Gerusalemme e apparirono a molti.
[54] L' ufficiale romano e gli altri soldati che con lui facevano la guardia a Gesù si accorsero del terremoto e di tutto quel che accadeva. Pieni di spavento, essi dissero: "Quest' uomo era davvero Figlio di Dio!".
[55] Molte donne erano là e guardavano da lontano. Esse avevano seguito e aiutato Gesù fin da quando era in Galilea.
[56] Tra le altre, c' erano Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
[57] Ormai era già sera, quando venne Giuseppe di Arimatèa. Era un uomo ricco, il quale era diventato pure lui discepolo di Gesù.
[58] Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. E Pilato ordinò di lasciarglielo prendere.
[59] Allora Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito
[60] e lo mise nella sua tomba, quella che da poco si era fatto preparare per sé, scavata nella roccia. Poi fece rotolare una grossa pietra davanti alla porta della tomba e se ne andò.
[61] Intanto due delle donne, Maria Maddalena e l' altra Maria, stavano lì sedute di fronte alla tomba.
[62] Il giorno dopo era sabato. I capi dei sacerdoti e i farisei andarono insieme da Pilato
[63] e gli dissero: - Eccellenza, ci siamo ricordati che quell' imbroglione, quand' era vivo, ha detto: "Tre giorni dopo che mi avranno ucciso, io risusciterò".
[64] Perciò ordina che le guardie sorveglino la tomba fino al terzo giorno, così i suoi discepoli non potranno venire a rubare il corpo e poi dire alla gente: "è risuscitato dai morti!". Altrimenti quest' ultimo imbroglio sarebbe peggiore del primo.
[65] Pilato rispose: - Va bene: prendete le guardie e fate sorvegliare la tomba come vi pare.
[66] Essi andarono, assicurarono la chiusura della tomba sigillando la grossa pietra e poi lasciarono le guardie a custodirla.