< Giudici 6

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[1] Gli Israeliti andarono di nuovo contro la volontà del Signore, e il Signore li fece cadere sotto il potere del popolo di Madian.
[2] Per sette anni i Madianiti oppressero con mano pesante il popolo d' Israele. Per difendersi, gli Israeliti si rifugiarono sui monti, in grotte e caverne, tra rocce inaccessibili.
[3] Ma ogni volta che gli Israeliti scendevano a seminare i loro campi, venivano i Madianiti, gli Amaleciti e altre tribù del deserto e li invadevano.
[4] Si accampavano nel territorio degli Israeliti, rubavano le capre, i buoi e gli asini e distruggevano il raccolto quasi fino a Gaza. Così, gli Israeliti non avevano più niente da mangiare.
[5] I Madianiti arrivavano con i loro greggi e le loro tende. Erano come uno sciame di cavallette. Avevano tanti cammelli, che non si riusciva nemmeno a contarli, e dove passavano, devastavano tutto.
[6] A causa di Madian gli Israeliti finirono in miseria. Allora il popolo d' Israele cercò l' aiuto del Signore.
[7] Quando gli Israeliti invocarono il Signore contro Madian,
[8] egli mandò ad essi un profeta con questo messaggio: "Così dice il Signore, Dio d' Israele: Io vi ho fatti uscire dall' Egitto e vi ho liberati dalla schiavitù.
[9] Vi ho salvati non solo dagli Egiziani, ma anche da tutti i nemici che avete incontrato in questa terra. Al vostro passaggio li ho cacciati via e vi ho dato le loro terre.
[10] Vi avevo detto che sono io il Signore, il vostro Dio, e vi avevo proibito di adorare gli idoli del territorio degli Amorrei, dove siete venuti a vivere. Ma voi non mi avete ubbidito".
[11] Allora l' angelo del Signore venne nel villaggio di Ofra e si sedette sotto un grande albero, che apparteneva a Ioas, un uomo della famiglia di Abiezer. Suo figlio Gedeone stava battendo il grano di nascosto dentro a un tino, per non farsi scoprire dai Madianiti.
[12] L' angelo del Signore gli apparve e gli disse: - Tu sei un uomo forte e valoroso: il Signore è con te.
[13] Gedeone rispose: - Lascia che io ti domandi: Il Signore è davvero dalla nostra parte? Com' è possibile allora che ci sia capitato tutto questo? Dove sono andate a finire tutte le sue meravigliose imprese? I nostri padri ce le raccontavano sempre e ci ricordavano che è stato il Signore a farci uscire dall' Egitto. Ora invece, il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi sotto il dominio dei Madianiti.
[14] Il Signore gli ordinò: - Va'! Mostra la tua forza. Io ti mando a liberare Israele dal potere dei Madianiti.
[15] Gedeone rispose: - Ma, Signore, come potrò io salvare Israele? La mia famiglia è la meno importante della tribù di Manasse, e nella mia famiglia io sono l' ultimo.
[16] Il Signore gli disse: - Io sarò con te e tu abbatterai i Madianiti, come se fossero un solo uomo.
[17] Gedeone rispose: - Se tu scegli proprio me, dammi una prova che sei davvero il Signore.
[18] Intanto non te ne andare di qui, fino al mio ritorno. Vado a prepararti un' offerta e te la porterò. - D' accordo! - disse il Signore. - Aspetterò fino al tuo ritorno.
[19] Gedeone entrò in casa, preparò un capretto, e con venti chili di farina fece del pane non lievitato. Mise la carne dentro a un cesto e il brodo in un recipiente, e poi li portò sotto l' albero e li offrì al Signore.
[20] L' angelo di Dio gli disse: - Prendi la carne e il pane non lievitato, posali su questa pietra e versaci sopra il brodo. Gedeone ubbidì.
[21] Allora l' angelo del Signore tese il braccio e, con la punta del bastone che teneva in mano, toccò il pane e la carne. Dalla pietra sprigionò una fiamma, e il fuoco bruciò la carne e il pane non lievitato. Poi l' angelo del Signore scomparve.
[22] Gedeone si rese conto che era davvero l' angelo del Signore e disse: - Signore, mio Dio! Ho visto con i miei occhi il tuo angelo.
[23] E il Signore a lui: - La pace sia con te. Non aver paura. Non morirai.
[24] Allora Gedeone costruì un altare per il Signore e lo dedicò al "Signore della pace". A Ofra, un villaggio degli Abiezeriti, quell' altare c' è ancor oggi.
[25] La stessa notte il Signore ordinò a Gedeone: "Prendi dalla stalla di tuo padre il toro di sette anni. Demolisci l' altare che tuo padre ha dedicato a Baal, e butta giù il palo sacro che vi sta accanto, dedicato ad Asera.
[26] Sulla cima di questa roccia costruisci con cura un altare per il Signore tuo Dio. Prendi poi il toro di sette anni e brucialo come sacrificio; per legna, userai il palo sacro che devi abbattere".
[27] Gedeone prese con sé dieci servi e fece come il Signore gli aveva detto. Ma per paura dei suoi familiari e della gente del villaggio, agì di notte e non di giorno.
[28] Il mattino dopo, quando gli abitanti della città si alzarono, videro che l' altare di Baal era stato distrutto, il palo sacro non c' era più e sopra un nuovo altare un toro era stato bruciato come offerta.
[29] Tutti si domandarono: "Chi sarà stato?". Dopo attente ricerche scoprirono che era stato Gedeone, il figlio di Ioas.
[30] Allora la gente della città gridò a Ioas: "Fa' venir fuori tuo figlio! Deve morire, perché ha demolito l' altare di Baal e ha buttato giù il palo sacro che gli stava accanto".
[31] Ioas rispose a quelli che gli si erano stretti attorno minacciosi: "Tocca a voi difendere Baal? Lo volete salvare voi? Chi vuoi difenderlo morirà prima che sorga il sole. Se Baal è Dio, lasciate che si difenda da solo. Dopo tutto l' altare demolito era suo".
[32] Perciò quel giorno diedero a Gedeone il soprannome di Ierubbaal, appunto perché Ioas aveva detto: "Lasciate che Baal si difenda da solo, dato che era suo l' altare demolito".
[33] I Madianiti, gli Amaleciti e altre tribù del deserto formarono un unico esercito. Passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel.
[34] Lo spirito del Signore scese sopra Gedeone. Egli fece dare il segnale di guerra con la tromba e chiamò gli uomini di Abiezer a seguirlo.
[35] Mandò messaggeri nei territori della tribù di Manasse per radunare i soldati Mandò messaggeri anche alle tribù di Aser, Zabulon e Neftali, e i loro uomini vennero a unirsi agli altri.
[36] Poi Gedeone si rivolse a Dio: "Tu hai detto di volerti servire di me per salvare Israele.
[37] Ebbene, io stenderò il manto di una pecora in terra dentro il cortile. Se domattina solo il manto sarà bagnato di rugiada e il terreno attorno resterà asciutto, allora sarò sicuro che tu hai deciso di salvare Israele per mezzo mio".
[38] Avvenne proprio così. Il mattino dopo, Gedeone si alzò presto, strizzò il manto umido di rugiada e ne uscì tanta acqua da riempire una scodella.
[39] Poi Gedeone disse a Dio: "Lascia che parli ancora una volta, e non adirarti contro di me. Voglio avere un' altra prova: questa volta la lana deve restare asciutta e la rugiada deve essere tutto attorno".
[40] La notte seguente Dio fece esattamente così. Al mattino la lana era asciutta, mentre tutto il terreno era bagnato di rugiada.