< Giudici 16

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[1] Un giorno Sansone si recò a Gaza; incontrò una prostituta e andò con lei.
[2] Gli abitanti di Gaza vennero a sapere che c' era Sansone; si appostarono lì attorno, e sorvegliarono tutta la notte le porte della città. Decisero di aspettare l' alba e non si mossero per tutta la notte.
[3] Ma Sansone rimase a letto soltanto fino a mezzanotte. Poi si alzò, afferrò la porta della città e la strappò via tutta intera: battenti, stipiti e sbarra. Se la caricò sulle spalle e la portò sulla cima della montagna che c' è di fronte a Ebron.
[4] Qualche tempo dopo, Sansone si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila.
[5] I capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: "Con le tue carezze guarda di farti dire da Sansone perché è così forte, e come si può fare a domarlo. Se puoi scoprire il modo di legarlo e renderlo innocuo, noi ti daremo millecento monete d' argento ciascuno".
[6] Dalila disse a Sansone: - Dimmi un po': perché sei così forte? E possibile legarti e renderti innocuo?
[7] Sansone rispose: - Se uno mi lega con sette corde d' arco, nuove e non ancora secche, io divento debole come qualsiasi altro uomo.
[8] I capi dei Filistei portarono a Dalila sette corde d' arco, nuove e ancora fresche, ed essa lo legò.
[9] Alcuni uomini erano nascosti in agguato in una stanza. Dalila gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli strappò le corde come si spezza un filo appena lo tocca il fuoco. Così il segreto della sua forza rimase nascosto.
[10] Dalila disse a Sansone: - Tu mi hai presa in giro e hai raccontato storie. Ora dimmi davvero come si fa a legarti.
[11] Sansone rispose: - Se uno mi lega con delle funi nuovissime, io divento debole come qualsiasi altro uomo.
[12] Allora Dalila prese delle funi mai usate e lo legò. Poi gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". I Filistei erano in agguato nella stanza accanto. Ma Sansone strappò dalle sue braccia le funi, come se fossero del semplice filo.
[13] Dalila disse: - Mi hai di nuovo presa in giro e mi hai raccontato storie. Ora dimmi davvero come si fa a legarti. Sansone le disse: - Se prendi sette trecce dei miei capelli, le intrecci nel telaio e le fissi al muro con un picchetto, allora io divento debole come qualsiasi altro uomo
[14] Dalila fece addormentare Sansone, poi con i suoi capelli fece sette trecce, le intrecciò nel telaio e le fissò al muro con un picchetto. Poi gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Egli si svegliò e strappò tutto, il picchetto e il telaio.
[15] Dalila disse a Sansone: - Come puoi dire che mi vuoi bene, se non ti fidi di me? Mi hai presa in giro tre volte, e non mi hai ancora detto perché sei così forte.
[16] Essa continuò a interrogarlo, giorno dopo giorno. Alla fine Sansone, stanco delle sue insistenze,
[17] le rivelò il suo segreto: - I miei capelli non sono mai stati tagliati, perché io sono consacrato a Dio come nazireo fin dal seno di mia madre. Se uno mi taglia i capelli, io perdo la mia forza e divento debole come qualsiasi altro uomo.
[18] Dalila si accorse che Sansone le aveva detto la verità, e mandò a chiamare i capi dei Filistei: "Venite, questa volta mi ha detto la verità!". Essi vennero da lei con il denaro.
[19] Dalila fece addormentare Sansone sulle sue ginocchia, e poi chiamò un uomo per tagliare le sette trecce di capelli. La sua forza lo lasciò, e Dalila cominciò a dominarlo.
[20] Poi Dalila gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Appena sveglio, egli pensò: "Riuscirò di nuovo a liberarmi, come ce l' ho fatta tutte le altre volte". Ma non sapeva che il Signore lo aveva abbandonato.
[21] I Filistei lo catturarono, e gli cavarono gli occhi. Poi lo portarono a Gaza, e lo legarono con una doppia catena di bronzo. In prigione lo obbligarono a far girare la macina del grano.
[22] Ma intanto i suoi capelli, che erano stati tagliati, cominciarono a ricrescere.
[23] Un giorno, i capi dei Filistei si radunarono per offrire un grande sacrificio al loro dio Dagon e per far festa. Essi cantavano: "Il nostro dio ci ha fatto vincere Sansone, il nostro nemico".
[24] Poi, presi dall' euforia, dissero: "Chiamate Sansone, perché ci faccia divertire". Mandarono a prenderlo dalla prigione, e gli fecero fare dei giochi davanti a loro. Poi lo condussero in mezzo ai pilastri. Quando il popolo lo vide, tutti acclamarono al loro dio, e dissero:
[25] "Il nostro dio ci ha fatto vincere Sansone, il nemico che ha devastato il nostro paese ha ucciso tanti di noi".
[26] Sansone disse al ragazzo che lo teneva per mano: "Lasciami, fammi solo toccare i pilastri che reggono l' edificio. Voglio appoggiarmi".
[27] L' edificio era pieno di gente, uomini e donne: erano presenti tutti i capi dei Filistei, e sul terrazzo c' erano circa tremila persone che avevano assistito ai giochi di Sansone.
[28] Sansone invocò il Signore e disse: "Signore, mio Dio, ricordati di me! Dammi forza una volta ancora. In un solo colpo mi vendicherò contro i Filistei per tutti e due i miei occhi".
[29] Poi Sansone cercò a tastoni i due pilastri centrali che reggevano l' edificio. Si puntò contro di essi, con la destra e con la sinistra,
[30] urlando: "Muoia Sansone con tutti i Filistei!" e poi spinse con tutta la sua forza. L' edificio crollò, travolgendo i capi dei Filistei e tutti gli altri. Così, Sansone uccise più persone con la sua morte che in tutta la sua vita.
[31] I suoi fratelli e i suoi familiari vennero a prendere il suo corpo. Lo portarono via e lo seppellirono nella tomba di suo padre Manoach in una località tra Zorea ed Estaol. Sansone era stato giudice, capo d' Israele, per vent' anni.