< Giudici 15

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[1] Passò un po' di tempo, e nei giorni in cui si faceva la raccolta del grano, Sansone andò a trovare la donna che aveva sposato, e le portò in dono un capretto. Disse al padre di lei: - Voglio andare nella camera da letto di mia moglie. Ma egli non lo lasciò entrare
[2] e gli disse: - Pensavo che tu non la volessi più, e perciò l' ho data in sposa al tuo amico. Ma c' è ancora la sua sorella più giovane che è anche più bella. Prendi lei per moglie.
[3] Sansone replicò: - Questa volta non mi prendo la responsabilità di quello che farò ai Filistei!
[4] Andò a catturare trecento volpi, e prese delle torce. Legò le code delle volpi a due a due assieme a una torcia.
[5] Poi accese le torce e lasciò scappare le volpi per i campi dei Filistei. Così bruciò tutto il grano, sia quello già raccolto, sia quello ancora da tagliare; bruciarono anche vigne e uliveti.
[6] I Filistei domandarono: - Chi è stato? - Sansone! - fu la risposta. - Ha agito così, perché suo suocero, uno di Timna, ha dato a un altro la donna che egli aveva sposato. Allora i Filistei andarono dalla moglie di Sansone, e bruciarono lei e suo padre.
[7] Sansone disse loro: - Voi avete fatto questo? Ora niente potrà fermarmi, finché non mi sarò vendicato!
[8] Li attaccò con grande furore e ne fece una strage. Poi andò ad abitare in una caverna, sotto la roccia di Etam.
[9] I Filistei andarono ad accamparsi in Giudea e attaccarono la città di Lechi.
[10] Gli uomini della tribù di Giuda dissero: - Perché ci attaccate? Essi risposero: - Siamo venuti a prendere Sansone, legarlo e fargli così pagare quello che ci ha fatto.
[11] Allora tremila uomini della tribù di Giuda andarono nella caverna della roccia di Etam e dissero a Sansone: - Lo sai che i Filistei fan da padroni nel nostro territorio? Guarda in che guai ci hai messi! Sansone rispose: - Io ho trattato i Filistei come loro hanno trattato me.
[12] Gli uomini di Giuda replicarono: - Siamo venuti a legarti, e ti consegneremo ai Filistei. Sansone disse loro: - Datemi la vostra parola che non mi ucciderete voi stessi.
[13] - D' accordo! - risposero. - Noi vogliamo solo legarti e consegnarti ai Filistei. Non ti uccideremo. Così lo legarono con due corde nuove, e lo fecero uscire dalla caverna.
[14] Quando Sansone arrivò a Lechi, i Filistei gli vennero incontro con grida di trionfo. Ma all' improvviso lo spirito del Signore agì con potenza in Sansone: le corde attorno alle sue braccia si ruppero, come dei fili bruciati, e tutti i legami gli caddero dalle mani.
[15] Sansone trovò la mascella di un asino morto da poco. Allungò il braccio e l' afferrò, e con essa uccise mille uomini
[16] Alla fine disse: "Con la mascella di un asino li ho strigliati come asini, con la mascella d' asino ho ucciso mille uomini".
[17] Sansone gettò via la mascella e chiamò quella località Ramat-Lechi (collina della Mascella).
[18] Poi Sansone ebbe sete e invocò il Signore: "Tu mi hai dato questa grande vittoria. Ma ora rischio di morir di sete o di finire prigioniero di questi Filistei, che sono incirconcisi".
[19] Allora Dio fece sgorgare dal suolo una sorgente d' acqua. Sansone bevve e riprese forza. Quella sorgente fu chiamata En-Koré (sorgente di Colui che Invoca): si trova a Lechi, e c' è ancora.
[20] Sansone fu giudice, capo d' Israele, per vent' anni, al tempo delle lotte con i Filistei.