< Giovanni 8

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[1] Gesù invece andò al monte degli Ulivi.
[2] La mattina presto tornò al Tempio, e il popolo si affollò attorno a lui. Gesù si mise seduto, e cominciò a insegnare.
[3] I maestri della Legge e i farisei portarono davanti a Gesù una donna sorpresa in adulterio
[4] e gli dissero: - Maestro, questa donna è stata sorpresa mentre tradiva suo marito.
[5] Nella sua legge Mosè ci ha ordinato di uccidere queste donne infedeli a colpi di pietra. Tu, che cosa ne dici?
[6] Parlavano così per metterlo alla prova: volevano avere pretesti per accusarlo. Ma Gesù guardava in terra, e scriveva col dito nella polvere.
[7] Quelli però insistevano con le domande. Allora Gesù alzò la testa e disse: - Chi tra voi è senza peccati, scagli per primo una pietra contro di lei.
[8] Poi si chinò di nuovo a scrivere in terra.
[9] Udite queste parole, quelli se ne andarono uno dopo l' altro, cominciando dai più anziani. Rimase soltanto Gesù, e la donna che era là in mezzo.
[10] Gesù si alzò e le disse: - Dove sono andati? Nessuno ti ha condannata?
[11] La donna rispose: - Nessuno, Signore. Gesù disse: - Neppure io ti condanno. Va', ma d' ora in poi non peccare più! ]
[12] Gesù riprese a parlare. Disse: - Io sono la luce del mondo. Chi mi segue non camminerà mai nelle tenebre, anzi avrà la luce che dà vita.
[13] I farisei gli dissero: - Tu sei testimone di te stesso, dunque la tua testimonianza non è valida.
[14] Gesù replicò: - è valida, invece, anche se io testimonio di me stesso. Perché io so da dove sono venuto e dove vado. Questo, voi non lo sapete.
[15] Voi giudicate con criteri umani; io non giudico nessuno.
[16] E se giudico qualcuno, il mio giudizio è valido perché non lo pronunzio da solo; insieme a me c' è il Padre che mi ha mandato.
[17] La vostra Legge dice che la parola di due testimoni è valida:
[18] ebbene, io testimonio di me stesso, ma anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me.
[19] Allora gli domandarono: - Dov' è tuo padre? Gesù rispose: - Voi non mi conoscete e non conoscete neppure mio Padre. Se voi conosceste me, conoscereste anche il Padre mio.
[20] Così parlò Gesù mentre era nel Tempio, nella sala del tesoro, e nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunto il suo momento.
[21] Gesù tornò a dire: - Io me ne vado, e voi mi cercherete inutilmente. Il vostro peccato vi porterà alla rovina. E non potrete venire dove vado io.
[22] Allora dissero: - Forse vuole uccidersi! Per questo dice: dove vado io, voi non potete venire.
[23] Gesù rispose: - Voi siete della terra; io sono del cielo. Voi appartenete a questo mondo, io non appartengo a questo mondo.
[24] Vi ho detto che andrete in rovina per i vostri peccati. IO SONO: se non credete questo, andrete in rovina per i vostri peccati.
[25] Allora gli dissero: - Tu chi sei? Gesù rispose: - Quello che vi sto dicendo dal principio.
[26] Avrei ancora molte cose da dire e da giudicare a vostro riguardo. Ma io dico al mondo solo quello che ho udito da colui che mi ha mandato. Egli dice il vero.
[27] Essi non capirono che Gesù parlava del Padre.
[28] Perciò egli disse ancora: - Quando innalzerete il Figlio dell' uomo, vi accorgerete che IO SONO e vedrete che non faccio nulla per conto mio; io dico ciò che mi ha insegnato il Padre.
[29] E poi, colui che mi ha mandato è con me, non mi lascia solo; perché io faccio sempre quello che piace a lui.
[30] Così parlò Gesù, e molti credettero in lui.
[31] Gesù disse a quelli che avevano creduto in lui: - Se rimanete ben radicati nella mia parola, siete veramente miei discepoli.
[32] Così conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi.
[33] Quelli risposero: - Noi siamo discendenti di Abramo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come fai a dire: diventerete liberi?
[34] Gesù replicò: - Io vi dichiaro questo: chi pecca è schiavo del peccato.
[35] Uno schiavo non appartiene alla famiglia per sempre. Un figlio invece, sì.
[36] Dunque, se il Figlio vi renderà liberi, sarete veramente uomini liberi.
[37] Lo so che siete discendenti di Abramo. Eppure cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.
[38] Io dico quello che ho visto stando presso il Padre mio. Anche voi, dunque, fate quello che udite da parte del padre vostro.
[39] Tornarono a dire a Gesù: - Noi siamo discendenti di Abramo. Gesù rispose: - Se siete veramente figli di Abramo, fate opere degne di Abramo!
[40] Invece, ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho ascoltato da Dio. Abramo non ha mai fatto così!
[41] Voi non vi comportate come lui, ma come il vostro vero padre. Essi replicarono: - Noi non siamo figli bastardi! Abbiamo un solo padre, Dio.
[42] Gesù disse: - Se Dio fosse vostro padre, voi mi amereste, perché vengo da Dio. Infatti non sono venuto di mia volontà, ma Dio mi ha mandato.
[43] Perché non capite quello che dico? Perché siete incapaci di ascoltare la mia parola.
[44] Voi avete il diavolo per padre, e vi sforzate di fare ciò che egli desidera. Fin dal principio egli vuole la morte degli uomini, e non è mai stato dalla parte della verità, perché in lui non c' è verità. Quando dice il falso, esprime veramente se stesso, perché è bugiardo e padre della menzogna.
[45] Io invece dico la verità; perciò non mi credete.
[46] Chi di voi può accusarmi di peccato? Dunque, se dico la verità, perché non mi credete?
[47] Ecco: chi appartiene a Dio ascolta le parole di Dio; voi non le ascoltate perché non appartenete a Dio.
[48] Continuando a discutere con Gesù, quegli Ebrei gli dissero: - Non abbiamo forse ragione di dire che sei un infedele, un Samaritano, e che sei pazzo?
[49] Gesù rispose: - Io non sono pazzo, anzi onoro il Padre mio. Voi invece mi ingiuriate.
[50] Ma io non cerco la mia gloria. C' è già un altro che si preoccupa della mia gloria. è lui che giudica queste cose.
[51] Io vi dichiaro solennemente che chi ubbidisce alla mia parola non vedrà mai la morte.
[52] Allora i suoi avversari gli dissero: - Ora siamo sicuri che sei veramente pazzo. Abramo è morto, i profeti sono morti, e tu dici: chi ubbidisce alla mia parola non morirà.
[53] Sei tu più grande di Abramo nostro padre, che è morto? Anche i profeti sono morti: tu, chi pretendi di essere?
[54] Gesù rispose: - Se io volessi dar gloria a me stesso, la mia gloria sarebbe senza valore. Ma chi mi onora è il Padre mio. Voi dite che è il vostro Dio,
[55] ma non lo conoscete. Io invece lo conosco, e se dicessi il contrario sarei un bugiardo, come voi. Ma io lo conosco, e metto in pratica la sua parola.
[56] Abramo, vostro padre, si rallegrò nella speranza di vedere il mio giorno; lo ha visto e si è rallegrato.
[57] Gli obiettarono: - Non hai ancora cinquant' anni e hai visto Abramo?
[58] Gesù disse: - Io ve lo dichiaro solennemente: prima che Abramo nascesse, IO SONO.
[59] Allora presero delle pietre per tirarle contro di lui, ma Gesù si nascose e uscì dal Tempio.