< Giobbe 2

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[1] Un giorno le creature celesti si presentarono davanti al Signore. In mezzo a loro c' era anche Satana.
[2] Il Signore gli chiese: - Da dove vieni? Satana rispose: - Sono stato qua e là, in giro per la terra.
[3] - Hai notato il mio servo Giobbe? - chiese il Signore. Poi aggiunse: - In tutta la terra non c' è nessuno onesto e giusto come lui. Egli rifiuta il male perché serve Dio. Tu mi hai spinto a metterlo alla prova senza motivo, eppure mi è rimasto fedele.
[4] Satana rispose: - Sì, ma la pelle è salva! L' uomo è pronto a dare tutto pur di salvare la pelle.
[5] Ma prova a toccarlo nella carne e nelle ossa e vedrai come bestemmierà anche lui.
[6] Il Signore disse a Satana: - D' accordo, fanne quello che vuoi, ma non ucciderlo.
[7] Satana si allontanò dal Signore e colpi Giobbe dalla testa ai piedi con una terribile malattia.
[8] Era tutto una piaga, tanto che prese un coccio per grattarsi. Andò a vivere tra i rifiuti e la cenere
[9] e sua moglie gli disse: - Hai ancora fede? Perché non bestemmi e muori?
[10] Giobbe le rispose: - Tu parli da insensata. Noi abbiamo accettato da Dio le cose buone. Perché ora non dovremmo accettare le cose cattive? Nonostante tutto, Giobbe non pronunziò nessuna imprecazione.
[11] Tre amici di Giobbe - Elifaz, della regione di Teman, Bildad, originario di Suca, Zofar, della regione di Naama - vennero a sapere della sua grande disgrazia. Partirono allora per andare insieme da Giobbe a fargli le condoglianze e a dargli conforto.
[12] Scorsero Giobbe da lontano, ma non lo riconobbero. Quando si avvicinarono e videro che soffriva molto, si misero a piangere. Si stracciarono i mantelli, si cosparsero la testa di polvere, gettandola verso il cielo,
[13] poi si sedettero a terra con lui per sette giorni e sette notti, senza avere il coraggio di dirgli una parola.