< Geremia 2

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[1] Il Signore mi mandò
[2] a proclamare sto messaggio a tutti gli abitanti di Gerusalemme: "Israele, voglio ricordarti come mi eri fedele negli anni della tua giovinezza, come mi amavi quando eri fidanzata. Camminavi dietro a me nel deserto, là, dove non si può seminare.
[3] Eri soltanto mia, come mia è l' offerta dei primi prodotti del raccolto. Allora io punivo tutti quelli che ti facevano del male. Lo dico io, il Signore".
[4] Ascoltate la parola del Signore, voi discendenti di Giacobbe, tutte le tribù d' Israele.
[5] Il Signore dice: "Che male ho fatto ai vostri antenati? Perché si sono allontanati da me? Sono corsi dietro agli idoli inutili, e loro stessi sono diventati insignificanti.
[6] Non si sono preoccupati di me che li ho fatti uscire dall' Egitto. Li ho guidati attraverso il deserto, in mezzo alle aride steppe, tra le ombre allucinanti di una terra bruciata dal sole, dove nessuno passa, dove nessuno può sopravvivere.
[7] Io li ho fatti entrare in una terra fertile, perché gustassero i suoi frutti migliori. Ma essi, sùbito, hanno rovinato la mia terra.
[8] Neppure i sacerdoti si sono domandati: "Dov' è il Signore?" Essi hanno sempre tra le mani la mia legge eppure non sanno nemmeno chi sono io. I capi del popolo si sono ribellati contro di me, i profeti hanno parlato in nome di Baal e sono corsi dietro a idoli inutili.
[9] "Per questo, io, il Signore, voglio fare di nuovo causa a voi e ai vostri discendenti.
[10] Andate pure a vedere nelle isole greche, mandate qualcuno a informarsi bene nel territorio della tribù di Kedar. Vedrete che non è mai accaduto quel che accade qui.
[11] Nessun' altra nazione ha mai cambiato i suoi dèi, benché inutili. Il mio popolo invece ha sostituito me che sono la sua vera gloria, con idoli che non gli recano alcun vantaggio.
[12] Per questo sconvolgerò il cielo e tutti saranno atterriti dall' orrore, - dice il Signore. -
[13] Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua fresca e viva, e ha preferito scavarsi cisterne, cisterne screpolate, incapaci di contenere acqua.
[14] Israele non è nato schiavo, né lo è diventato. Come mai allora tutti se ne approfittano?
[15] Si gettano su di lui con grida minacciose; ruggiscono come leoni, hanno ridotto la sua terra a un deserto, hanno incendiato le sue città e più nessuno le può abitare.
[16] Perfino gli abitanti di Menfi e di Tafni lo hanno assalito con violenza.
[17] Certamente questo ti accade, Israele, perché hai abbandonato me, il Signore Dio tuo, quando ti guidavo nel cammino.
[18] Perché ora corri in Egitto a bere le acque del Nilo? Perché corri in Assiria a bere le acque dell' Eufrate?
[19] Il male che hai fatto ti punisce, il tuo tradimento ti castiga. Proverai con dura esperienza quanto è triste ed amaro abbandonare il Signore, Dio tuo, ed essergli infedele. Lo dico io, il Signore, Dio dell' universo".
[20] Così dice Dio, il Signore: "Gente d' Israele, da quanto tempo, hai rigettato la mia autorità, hai rifiutato di ubbidirmi e hai detto: "Non voglio più essere schiava!". E invece ti sei prostituita sulla cima di tutte le colline, all' ombra di ogni albero.
[21] Avevo piantato viti di prima qualità per fare di te una vigna privilegiata. Come mai ti sei mutata in tralci bastardi di uva selvatica?
[22] Anche se continui a lavarti con molto sapone, resterà sempre davanti ai miei occhi la macchia della tua colpa.
[23] Come osi dire: "Non mi sono macchiata, non sono andata dietro agli idoli di Baal"? Guarda e riconosci almeno quel che fai nella valle: ti comporti come una cammella irrequieta che corre qua e là dove vuole,
[24] come un' asina selvatica abituata nel deserto. Quando entra in calore, ansima, si eccita, niente la trattiene. Tutti quelli che la vogliono non fanno fatica a trovarla: essa è sempre disponibile.
[25] Fermati, Israele, prima che i tuoi piedi restino scalzi e la tua gola diventi secca. Ma tu rispondi: "è inutile insistere. Ho amato degli dèi stranieri e voglio ancora correre dietro a loro".
[26] Il Signore dice: "Come si vergogna un ladro sorpreso a rubare, così dovresti vergognarti tu, popolo d' Israele, con tutti i tuoi re, i tuoi capi, i tuoi sacerdoti e i tuoi profeti.
[27] Rivolti a un pezzo di legno dicono: "Tu sei mio padre", e a una pietra: "Tu sei mia madre". A me invece voltano le spalle e non mi adorano. Ma quando si trovano in difficoltà mi supplicano: "Vieni! Salvaci!".
[28] "Gente di Giuda, dove sono gli dèi che ti sei costruiti? Vengano loro a salvarti, se sono capaci, quando sei colpita dal male. I tuoi dèi sono diventati numerosi come le tue città.
[29] Perché vuoi accusare me, mentre sei stata tu a ribellarti contro di me? - così dice il Signore. -
[30] Ti ho punito inutilmente: tu non hai imparato la lezione. Infatti hai assassinato i tuoi profeti con la ferocia di un leone.
[31] Popolo d' Israele, fa' attenzione alla parola del Signore. Sono forse stato per te come un deserto o come una terra dove è sempre notte profonda? Perché quelli del mio popolo dicono: "Vogliamo fare come ci pare, non ritorneremo più da te"?
[32] Nessuna ragazza dimentica di mettersi i suoi gioielli, nessuna sposa dimentica l' abito di nozze. Il mio popolo invece si è dimenticato di me da troppo tempo.
[33] Come sai combinare i tuoi intrighi per ricercare l' amore dei tuoi amanti! Anche la peggiore delle donne può imparare da te.
[34] I tuoi vestiti sono imbrattati fino all' orlo del sangue di povera gente innocente, non di quello di ladri sorpresi a rubare. "Eppure,
[35] tu continui a ripetere: "Io sono innocente, certamente il Signore non è più in collera con me". Invece io pronunzio la sentenza contro di te proprio perché ti ostini a dire che non hai fatto niente di male.
[36] Come sei caduta in basso! Anche l' Egitto ti deluderà come ti ha delusa l' Assiria.
[37] Anche dall' Egitto verrai via umiliata e ti metterai le mani nei capelli per la vergogna. Infatti, io il Signore disprezzo i tuoi progetti che ti danno sicurezza: non ti serviranno a niente".