< Genesi 35

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[1] Dio disse a Giacobbe: "Su! Va' ad abitare a Betel. Lì costruirai un altare a me, il Dio che ti sono apparso quando fuggivi da tuo fratello Esaù".
[2] Allora Giacobbe ordinò alla sua famiglia e a tutti quelli che erano con lui: "Eliminate gli dèi stranieri che avete con voi. Purificatevi e cambiatevi i vestiti.
[3] Poi partiremo e andremo a Betel dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito nel giorno della mia angoscia e che è stato con me nel mio viaggio".
[4] Allora essi consegnarono a Giacobbe tutti gli idoli stranieri e gli orecchini che possedevano, e Giacobbe li sotterrò ai piedi della quercia che è vicino a Sichem.
[5] Giacobbe e quelli che erano con lui partirono e un terrore straordinario assalì le popolazioni delle città vicine che non osarono inseguirli.
[6] E arrivarono a Luz, vale a dire a Betel, nella regione di Canaan.
[7] Lì Giacobbe costruì un altare e chiamò quel posto El-Betel (Dio di Betel) perché in quel luogo Dio gli si era rivelato quando egli fuggiva lontano da suo fratello.
[8] In quei giorni morì Debora, la balia di Rebecca, e fu sepolta a sud di Betel, ai piedi di una quercia che Giacobbe chiamò "Quercia del Pianto".
[9] Dio apparve ancora a Giacobbe mentre tornava dalla Mesopotamia e lo benedisse
[10] e gli diede un nuovo nome. Gli disse: "Tu ti chiami Giacobbe, ma da ora in poi non ti chiamerai più così. Il tuo nome sarà Israele".
[11] E aggiunse: "Io sono il Dio Onnipotente Tu avrai molti figli; darai origine a una nazione, anzi a un gruppo di nazioni. Tra i tuoi discendenti ci saranno dei re.
[12] E io darò a te, e ai tuoi discendenti dopo di te, questa terra che ho dato ad Abramo e a Isacco".
[13] Poi Dio si allontanò da Giacobbe, dal luogo dove gli aveva parlato e scomparve verso l' alto.
[14] E in quel posto Giacobbe rizzò una pietra a ricordo, la consacrò con olio e offrì a Dio una libagione.
[15] Giacobbe chiamò il luogo dove Dio gli aveva parlato "Betel" (Casa di Dio).
[16] Giacobbe e i suoi partirono da Betel. Erano ancora piuttosto distanti da Efrata quando Rachele partorì. Ebbe un parto molto difficile.
[17] Durante le doglie la levatrice disse a Rachele: "Non aver paura, anche questa volta è maschio!".
[18] Rachele stava morendo. Prima di esalare l' ultimo respiro chiamò suo figlio Ben-Oni (Figlio del Mio Dolore). Suo padre invece lo chiamò Beniamino (Figlio della Felicità).
[19] Rachele dunque morì e fu sepolta lungo la via che porta a Efrata, cioè a Betlemme.
[20] Sulla sua tomba Giacobbe costruì un monumento: è quel monumento sepolcrale di Rachele che esiste anche oggi.
[21] Poi Giacobbe partì e pose il suo accampamento al di là di Migdal-Eder.
[22] Mentre stava in quella regione Ruben ebbe rapporti sessuali con Bila, la concubina di suo padre, e Israele venne a saperlo.
[23] Giacobbe fu padre di dodici figli:
[24] da Lia, oltre al suo primogenito Ruben, ebbe Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon; da Rachele ebbe Giuseppe e Beniamino;
[25] da Bila, schiava di Rachele, ebbe Dan e Neftali;
[26] da Zilpa, schiava di Lia, ebbe Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe, quelli che gli nacquero in Mesopotamia.
[27] Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, in Kiriat-Arba, cioè in Ebron, dove Abramo e Isacco avevano abitato come forestieri.
[28] Isacco visse centottant' anni.
[29] Poi Isacco morì, dopo una vecchiaia piena di soddisfazioni, e fu riunito ai suoi padri. I suoi figli Esaù e Giacobbe lo seppellirono.