< Genesi 28

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[1] Perciò Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest' ordine: "Non devi prenderti in moglie una donna di queste parti.
[2] Va' dunque in Mesopotamia, alla casa di Betuel, tuo nonno materno, e prendi in moglie una ragazza di là, una figlia di Labano, fratello di tua madre.
[3] Dio onnipotente ti benedica, ti dia molti figli. Ti faccia essere il padre di una moltitudine di popoli.
[4] Dio benedica te e i tuoi discendenti come benedisse Abramo, perché tu possieda questa terra dove ora abiti come straniero la terra che Dio ha dato ad Abramo".
[5] Così Isacco mandò Giacobbe in Mesopotamia. Egli andò da Labano, figlio di Betuel l' Arameo, fratello di Rebecca, la madre Giacobbe ed Esaù.
[6] Esaù sentì che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato in Mesopotamia perché si prendesse in moglie una donna di quelle parti. E udì anche che mentre lo benediceva Isacco gli aveva dato quest' ordine: "Non devi prenderti in moglie una Cananea".
[7] Giacobbe aveva ubbidito ai suoi genitori ed era andato in Mesopotamia.
[8] Così Esaù capì che le Cananee non piacevano a suo padre Isacco.
[9] Allora si recò da Ismaele, un figlio di Abramo, e sposò suo figlia Macalat, sorella di Nebaiot, oltre alle mogli che già aveva.
[10] Giacobbe partì da Bersabea e si avviò verso Carran.
[11] Capitò in un posto dove passò la notte perché il sole era già tramontato. Li prese una pietra, se la pose sotto il capo come guanciale e si coricò.
[12] Fece un sogno: una scala poggiava a terra e la sua cima raggiungeva il cielo; su di essa salivano e scendevano angeli di Dio.
[13] Il Signore gli stava dinanzi e gli diceva: "Io sono il Signore, il Dio di Abramo e di Isacco. La terra sulla quale sei coricato, la darò a te e ai tuoi discendenti:
[14] essi saranno innumerevoli, come i granelli di polvere della terra. Si estenderanno ovunque: a oriente e a occidente, a settentrione e a mezzogiorno; e per mezzo tuo e dei tuoi discendenti io benedirò tutti i popoli della terra.
[15] Io sono con te, ti proteggerò dovunque andrai, poi ti ricondurrò in questa terra. Non ti abbandonerò: compirò tutto quel che ti ho promesso".
[16] Giacobbe si svegliò e disse: "Veramente in questo luogo c' è il Signore, e io non lo sapevo!".
[17] Fu preso da spavento e disse: "Quant' è terribile questo luogo! Questa è certamente fa casa di Dio! Questa è la porta del cielo!".
[18] Il mattino seguente Giacobbe si alzò presto, prese la pietra che aveva usato come guanciale, la drizzò in piedi e vi versò sopra dell' olio per consacrarla a Dio.
[19] Chiamò quel posto Betel (Casa di Dio), mentre prima il suo nome era Luz.
[20] Giacobbe fece un voto. Disse: "Se Dio è con me e mi protegge in questo viaggio, se mi dà di che cibarmi e di che vestirmi
[21] e io ritorno sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio.
[22] Questa pietra sacra che io ho drizzato segnerà il luogo dove Dio è presente, e a lui senz' altro io offrirò la decima parte di tutto quel che mi darà".