[1] Molti, originari della Giudea, appartenenti alle famiglie che il re Nabucodonosor aveva deportato, tornarono dall' esilio ciascuno nella sua città: o a Gerusalemme o in altre località della Giudea.
[2] Erano guidati da Zorobabele, Giosuè, Neemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar, Bigvai, Recun e Baana. Elenco degli Israeliti rimpatriati:
[58] In totale gli addetti al tempio e i discendenti dei servi di Salomone rimpatriati furono 392.
[59] Alcuni rimpatriati, provenienti da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addan e Immer, non poterono dimostrare di essere discendenti di Israeliti.
[60] Comprendevano 652 uomini discendenti da Delaia, Tobia e Nekoda.
[61] Alcuni sacerdoti si trovarono in una situazione simile. Erano i discendenti di Cobaia, Akkoz e Barzillai. Quest' ultimo era stato chiamato così perché aveva preso il nome del suocero quando aveva sposato la figlia di un certo Barzillai del territorio di Galaad.
[62] Essi cercarono i loro registri genealogici, ma inutilmente. Perciò furono esclusi dal sacerdozio.
[63] Anche il governatore confermò questa decisione: essi non potevano ricevere le offerte sacre, ma dovevano attendere che un sacerdote chiarisse la loro posizione per mezzo degli urim e tummim.
[64] Il numero totale dei rimpatriati fu di 42360.
[65] Inoltre vi erano 7337 tra servi e serve e 200 cantori tra uomini e donne.
[66] I rimpatriati possedevano 736 cavalli, 245 muli,
[68] Quando arrivarono sul luogo dove prima sorgeva il tempio di Gerusalemme, alcuni capifamiglia fecero offerte volontarie per ricostruirlo nello stesso posto.
[69] Ciascuno contribuì secondo le sue possibilità. In totale donarono al fondo per la ricostruzione quasi cinque quintali d' oro, circa trenta quintali d' argento e 100 tuniche sacerdotali.
[70] I sacerdoti, i leviti, i portinai, i cantori, gli addetti al tempio e gli altri rimpatriati si stabilirono ciascuno nella propria città. In tal modo tutti gli Israeliti erano ritornati nei luoghi di origine.