< Atti 5

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[1] Un certo Anania invece, d' accordo con sua moglie Saffira, vendette un campo
[2] ma tenne per sé una parte dei soldi ricavati e agli apostoli consegnò soltanto l' altra parte. Sua moglie sapeva tutto questo ed era pienamente d' accordo.
[3] Ma Pietro si accorse del fatto e disse: "Anania, come mai Satana ha potuto impadronirsi di te? Ti sei trattenuto una parte dei soldi ricavati dalla vendita, ma così facendo tu sei stato bugiardo verso lo Spirito Santo!
[4] Prima che tu lo vendessi, il campo era tuo e anche dopo averlo venduto potevi benissimo tenere tutto il denaro per te: lo sai bene. Perché, invece, hai pensato di fare una simile azione? Tu non sei stato bugiardo verso gli uomini, ma verso Dio".
[5] Appena ebbe sentito queste parole, Anania cadde a terra morto. E tutti quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura.
[6] Poi, alcuni giovani avvolsero in un lenzuolo il corpo di Anania e lo portarono via per seppellirlo.
[7] Circa tre ore dopo arrivò anche la moglie di Anania. Essa non sapeva quel che era appena accaduto.
[8] Pietro le chiese: - Dimmi, Saffira, il vostro campo l' avete venduto proprio a questo prezzo? Essa rispose: - Sì, a questo prezzo!
[9] Allora Pietro le disse: - Perché vi siete messi d' accordo, tutti e due, di sfidare lo Spirito del Signore? Ecco, stanno tornando quelli che hanno seppellito il corpo di tuo marito: ora essi porteranno via anche te.
[10] In quello stesso momento Saffira cadde a terra davanti a Pietro e morì. Quando i giovani entrarono la trovarono morta; allora la portarono via per seppellirla accanto al corpo di suo marito.
[11] Tutta la Chiesa e quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura.
[12] Gli apostoli facevano molti prodigi e miracoli in mezzo alla gente. I credenti, di solito, si riunivano sotto il portico di Salomone.
[13] Nessun altro osava unirsi a loro, eppure il popolo aveva grande stima di loro.
[14] La comunità cresceva sempre di più, perché aumentava il numero di uomini e di donne che credevano nel Signore.
[15] I malati venivano portati perfino nelle piazze: li mettevano sui giacigli e sulle barelle, per fare in modo che Pietro, passando, li potesse sfiorare almeno con l' ombra del suo corpo.
[16] Molta gente accorreva dai villaggi vicino a Gerusalemme: portavano i malati e quelli che erano tormentati da spiriti maligni; e tutti venivano guariti.
[17] Allora il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè quelli del partito dei sadducei, pieni di gelosia,
[18] fecero arrestare gli apostoli e li gettarono in prigione.
[19] Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li fece uscire e disse loro:
[20] "Andate nel Tempio e predicate al popolo tutto quello che riguarda la nuova vita".
[21] Gli apostoli ubbidirono: di buon mattino andarono nel Tempio e si misero a insegnare. Nel frattempo, il sommo sacerdote e quelli che erano con lui convocarono i capi del popolo ebraico per una seduta di tutto il loro tribunale. Intanto diedero ordine che gli apostoli fossero portati fuori del carcere dinanzi a loro.
[22] Ma quando le guardie arrivarono nella prigione non li trovarono. Allora tornarono subito indietro e riferirono:
[23] "La prigione noi l' abbiamo trovata ben chiusa e le guardie stavano al loro posto davanti alle porte. Ma quando abbiamo aperto le porte, dentro non c' era nessuno".
[24] Nel sentire queste cose il comandante delle guardie del Tempio e i capi dei sacerdoti non sapevano cosa pensare e si domandavano cosa poteva essere accaduto.
[25] Allora si presentò un uomo e disse: "Ascoltate: quegli uomini che voi avete messo in prigione, ora si trovano nel Tempio e stanno insegnando al popolo".
[26] Il comandante delle guardie partì subito con i suoi uomini per arrestare di nuovo gli apostoli, ma senza violenza, perché temevano di essere presi a sassate dalla gente.
[27] Li portarono via e li fecero comparire davanti al tribunale. Il sommo sacerdote cominciò ad accusarli:
[28] "Noi vi avevamo severamente proibito di insegnare nel nome di quell' uomo, e voi invece avete diffuso il vostro insegnamento per tutta Gerusalemme. Per di più, volete far cadere su di noi la responsabilità della sua morte".
[29] Ma Pietro e gli apostoli risposero: "Si deve ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.
[30] Ora, il Dio dei nostri padri ha fatto risorgere Gesù, quello che voi avete fatto morire inchiodandolo a una croce.
[31] Dio lo ha innalzato accanto a sé, come nostro capo e Salvatore per offrire al popolo d' Israele l' occasione di cambiar vita e di ricevere il perdono dei peccati.
[32] "Noi siamo testimoni di questi fatti: noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono".
[33] I giudici del tribunale ebraico, sentendo queste cose, furibondi volevano eliminare gli apostoli.
[34] Ma tra di loro vi era un fariseo, un certo Gamalièle: egli era un maestro della Legge, molto stimato dal popolo. Si alzò in mezzo al tribunale e chiese che gli apostoli fossero condotti momentaneamente fuori della sala.
[35] Poi disse: "Voi, Israeliti, pensate bene a quello che avete intenzione di fare con questi uomini.
[36] Non molto tempo fa, ricordate, fece gran chiasso un certo Tèuda il quale diceva di essere un uomo importante, e aveva circa quattrocento seguaci. Ma poi egli fu ucciso e quelli che lo avevano seguito si dispersero fino a scomparire del tutto.
[37] Dopo di lui, all' epoca del censimento, si presentò un certo Giuda, oriundo della Galilea. Egli persuase un gran numero di persone a seguirlo, ma anche lui fu ucciso, e tutti quelli che lo avevano seguito si dispersero.
[38] Per quanto riguarda il caso di oggi, ecco quello che vi dico: non occupatevi più di questi uomini, lasciateli andare: perché se la loro pretesa e la loro attività sono cose solamente umane scompariranno da sé;
[39] se invece Dio è dalla loro parte, non sarete certamente voi a mandarli in rovina. Non correte il rischio di dover combattere contro Dio". Quelli del tribunale ebraico seguirono il parere di Gamalièle.
[40] Fecero richiamare gli apostoli e li punirono facendoli frustare; poi comandarono loro di non parlare più nel nome di Gesù e finalmente li lasciarono liberi.
[41] Gli apostoli uscirono dal tribunale e se ne andarono contenti, perché avevano avuto l' onore di essere maltrattati a causa del nome di Gesù.
[42] Ogni giorno, nel Tempio o nelle case, continuavano a insegnare e ad annunziare che Gesù è il Messia.