< Atti 4

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[1] Pietro e Giovanni stavano ancora parlando al popolo, quando arrivarono i sacerdoti e i sadducei insieme al comandante delle guardie del Tempio.
[2] Essi erano molto irritati per il fatto che gli apostoli insegnavano al popolo, e in particolare perché annunziavano che Gesù era risuscitato e quindi i morti risorgono.
[3] Perciò li arrestarono e li gettarono in prigione fino al giorno successivo, perché ormai era sera.
[4] Tuttavia, molti di quelli che avevano ascoltato la predicazione degli apostoli credettero, e la comunità dei credenti aumentò di numero fino a circa cinquemila persone.
[5] Il giorno dopo a Gerusalemme si radunarono i capi degli Ebrei e del popolo e i maestri della Legge.
[6] Erano presenti anche Anna, sommo sacerdote, e Caifa, Giovanni e Alessandro, e quanti appartenevano alla famiglia del sommo sacerdote.
[7] Fecero venire gli apostoli e incominciarono a interrogarli: "Da dove o da chi avete ricevuto il potere di far questo?".
[8] Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, rispose loro: "Capi del popolo e anziani di questo tribunale, ascoltatemi.
[9] Voi oggi ci domandate conto del bene che abbiamo fatto a un povero malato e volete sapere come mai quest' uomo ha potuto essere guarito.
[10] Ebbene, una cosa dovete sapere voi e tutto il popolo d' Israele: quest' uomo sta davanti a voi, guarito, perché abbiamo invocato il nome di Gesù Cristo, il Nazareno, quel Gesù che voi avete messo in croce e che Dio ha fatto risorgere dai morti.
[11] Il libro dei Salmi parla di lui quando dice: La pietra che voi, costruttori, avete eliminato è diventata la pietra più importante.
[12] "Gesù Cristo, e nessun altro, può darci la salvezza: a questo mondo non ci è stato dato nessun altro uomo per mezzo del quale noi siamo destinati a essere salvati".
[13] I membri del tribunale ebraico erano davvero stupiti dalla franchezza con la quale Pietro e Giovanni parlavano, tanto più che si trattava di persone molto semplici e senza cultura, e avevano dovuto riconoscere che erano stati seguaci di Gesù.
[14] In presenza di quell' uomo guarito, che stava accanto a loro, non sapevano che cosa dire.
[15] Allora comandarono a Pietro e Giovanni di uscire dalla sala del tribunale e si misero a discutere tra di loro
[16] così: "Che cosa possiamo fare adesso con questi uomini? Ormai tutti gli abitanti di Gerusalemme sanno che essi hanno compiuto questo miracolo pubblicamente, e noi non possiamo certamente dire che non è vero.
[17] Tuttavia, dobbiamo proibire loro in modo assoluto di parlare nel nome di Gesù: così la notizia di questo miracolo non si diffonderà ancora di più fra la gente".
[18] Li fecero chiamare di nuovo e comandarono loro di non parlare assolutamente di Gesù e di non insegnare più nel suo nome.
[19] Ma Pietro e Giovanni risposero: "Giudicate voi stessi che cosa è giusto davanti a Dio: dobbiamo ascoltare voi oppure dobbiamo ubbidire a Dio?
[20] Quanto a noi, non possiamo fare a meno di parlare di quelle cose che abbiamo visto e udito".
[21] Quelli del tribunale li minacciarono di nuovo, poi li lasciarono andare liberi, perché non riuscivano a trovare un motivo per punirli. Avevano paura del popolo: tutti infatti ringraziavano ancora Dio per il miracolo che avevano fatto.
[22] L' uomo che era stato miracolosamente guarito aveva più di quarant' anni.
[23] Pietro e Giovanni furono lasciati liberi, ritornarono dai loro compagni e raccontarono quello che avevano detto i capi dei sacerdoti e del popolo.
[24] Tutti ascoltarono; poi si riunirono a pregare Dio con queste parole: "O Dio, tu hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto quello che essi contengono.
[25] Tu per mezzo dello Spirito Santo hai fatto dire a Davide, nostro padre e tuo servitore, queste parole profetiche: Perché i pagani si sono agitati con orgoglio? perché i popoli hanno fatto dei complotti inutili?
[26] I re della terra si sono messi in stato di allarme, e i capi di eserciti si sono accordati tra di loro contro il Signore e contro il suo Messia.
[27] "E davvero qui a Gerusalemme Erode e Ponzio Pilato si sono messi d' accordo con gli stranieri e con il popolo d' Israele contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai scelto come Messia.
[28] "Così essi hanno eseguito quello che tu, o Signore, avevi deciso e stabilito.
[29] Ma ora, o Signore, guarda come ci minacciano e concedi a noi, tuoi servi, di poter annunziare la tua parola con grande coraggio.
[30] Fa' vedere la tua potenza e fa' in modo che avvengano ancora guarigioni, prodigi e miracoli, quando invochiamo Gesù, il tuo santo servo".
[31] Appena ebbero finito di pregare, il luogo nel quale erano radunati tremò: lo Spirito Santo venne su ciascuno di loro, e cominciarono ad annunziare la parola di Dio con coraggio.
[32] La comunità dei credenti viveva unanime e concorde, e quelli che possedevano qualcosa non lo consideravano come proprio, ma tutto quello che avevano lo mettevano insieme.
[33] Gli apostoli annunziavano con convinzione e con forza che il Signore Gesù era risuscitato. Dio li sosteneva con la sua grazia.
[34] Tra i credenti nessuno mancava del necessario, perché quelli che possedevano campi o case li vendevano, e i soldi ricavati li mettevano a disposizione di tutti:
[35] li consegnavano agli apostoli e poi venivano distribuiti a ciascuno secondo le sue necessità.
[36] Ad esempio: un certo Giuseppe, un levita nato a Cipro che gli apostoli chiamavano Bàrnaba (cioè uno che infonde coraggio),
[37] aveva un campo, lo vendette e portò i soldi agli apostoli.