< Atti 28

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[1] Dopo essere scampati al pericolo, venimmo a sapere che quell' isola si chiamava Malta.
[2] I suoi abitanti ci trattarono con gentilezza: siccome si era messo a piovere e faceva freddo, essi ci radunarono tutti intorno a un gran fuoco che avevano acceso.
[3] Anche Paolo raccolse un fascio di rami per gettarlo nel fuoco; ma ecco che una vipera, a causa del calore, saltò fuori e si attaccò alla sua mano.
[4] La gente del luogo, come vide la vipera che pendeva dalla mano di Paolo, diceva fra sé: "Certamente questo uomo è un assassino: infatti si è salvato dal mare, ma ora la giustizia di Dio non lo lascia più vivere".
[5] Ma Paolo, con un colpo, gettò la vipera nel fuoco e non ne ebbe alcun male.
[6] La gente invece si aspettava che la mano di Paolo si gonfiasse, oppure che Paolo cadesse a terra morto sul colpo. Aspettarono un bel po', ma alla fine dovettero costatare che Paolo non aveva alcun male. Allora cambiarono parere e dicevano: "Questo uomo è un dio".
[7] Vicino a quel luogo, aveva i suoi possedimenti il governatore dell' isola, un certo Publio. Egli ci accolse e ci ospitò per tre giorni con grande cortesia.
[8] Un giorno il padre di Publio si ammalò di dissenteria ed era a letto con febbre alta. Paolo andò a visitarlo: pregò, stese le mani su lui e lo guarì.
[9] Dopo questo fatto, anche gli altri abitanti dell' isola che erano ammalati, vennero da Paolo e furono guariti.
[10] I maltesi perciò ci trattarono con grandi onori, e al momento della nostra partenza ci diedero tutto quello che era necessario per il viaggio.
[11] Dopo tre mesi ci imbarcammo su una nave della città di Alessandria che aveva passato l' inverno in quell' isola. La nave si chiamava "I Diòscuri".
[12] Arrivammo a Siracusa e qui rimanemmo tre giorni.
[13] Poi, navigando lungo la costa, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò il vento del sud e così in due giorni potemmo arrivare a Pozzuoli.
[14] Qui trovammo alcuni cristiani che ci invitarono a restare una settimana con loro. Infine partimmo per Roma.
[15] I cristiani di Roma furono avvertiti del nostro arrivo e ci vennero incontro fino al Foro Appio e alle Tre Taverne. Appena li vide, Paolo ringraziò il Signore e si sentì molto incoraggiato.
[16] Arrivati a Roma, fu permesso a Paolo di abitare per suo conto, con un soldato di guardia.
[17] Dopo tre giorni, Paolo fece chiamare i capi degli Ebrei di Roma. Quando furono riuniti disse loro: - Fratelli, io non ho fatto nulla contro il nostro popolo e le tradizioni dei padri. Eppure a Gerusalemme gli Ebrei mi hanno arrestato e mi hanno consegnato ai Romani.
[18] I Romani mi hanno interrogato e volevano lasciarmi libero perché non trovavano in me nessuna colpa che meritasse la morte.
[19] Ma gli Ebrei si sono opposti a questa decisione, e allora sono stato costretto a fare ricorso all' imperatore. Io però non ho alcuna intenzione di portare accuse contro il mio popolo.
[20] Per questo motivo ho chiesto di vedervi e di parlarvi. Infatti io porto queste catene a causa di colui che il popolo di Israele ha sempre aspettato.
[21] Gli risposero: - Noi non abbiamo ricevuto dalla Giudea nessuna lettera che ti riguarda, e nessuno dei nostri fratelli è venuto a riferire o a parlar male di te.
[22] Tuttavia, noi vorremmo ascoltare da te quel che pensi: perché abbiamo saputo che la setta alla quale tu appartieni, un po' dappertutto trova delle opposizioni.
[23] Poi si diedero un appuntamento. Nel giorno fissato, vennero nell' alloggio di Paolo ancor più numerosi. Dal mattino fino alla sera Paolo dava spiegazioni e annunziava loro il regno di Dio. Partendo dalla legge di Mosè e dagli scritti dei profeti, Paolo cercava di convincerli a credere in Gesù.
[24] Alcuni si lasciarono convincere dalle parole di Paolo, altri invece non vollero credere.
[25] Senza essere d' accordo tra loro, se ne andavano via mentre Paolo aggiungeva soltanto queste parole: "Lo Spirito Santo aveva ragione quando, per mezzo del profeta Isaia, disse ai vostri padri:
[26] Va' da questo popolo e parlagli così: Ascolterete e non capirete; guarderete e non vedrete
[27] perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile: sono diventati duri d' orecchi, hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, per non sentire con gli orecchi, per non comprendere con il cuore, per non tornare a Dio, per non lasciarsi guarire da lui".
[28] Poi Paolo aggiunse: "Sappiate che questa salvezza Dio ora l' ha rivolta ai pagani, ed essi l' accoglieranno".
[30] Paolo rimase due anni interi nella casa che aveva preso in affitto, e riceveva tutti quelli che andavano da lui.
[31] Egli annunziava il regno di Dio e insegnava tutto quello che riguarda il Signore Gesù Cristo con grande coraggio e senza essere ostacolato.