< Atti 22

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[1] "Fratelli e padri, ascoltate quello che sto per dirvi in mia difesa".
[2] Quando sentirono che parlava in ebraico, fecero più silenzio di prima. Paolo continuò:
[3] "Io sono ebreo. Sono nato a Tarso, città della Cilicia, e sono cresciuto a Gerusalemme. Gamalièle è stato il mio maestro e mi ha insegnato a osservare scrupolosamente la legge dei nostri padri. Sono sempre rimasto fedele a Dio, come lo siete voi oggi.
[4] Ho perseguitato a morte quelli che seguono questa nuova dottrina. Ho arrestato e gettato in prigione uomini e donne cristiani.
[5] Anche il sommo sacerdote e tutti i capi del popolo possono testimoniare che dico il vero: da loro infatti ho avuto una lettera da portare agli Ebrei di Damasco. Allora partii, con l' intenzione di arrestare e condurre a Gerusalemme anche i cristiani di Damasco per farli punire.
[6] "Ma durante il viaggio, verso mezzogiorno, prima di entrare nella città di Damasco, all' improvviso dal cielo venne una gran luce.
[7] Caddi a terra, e sentii una voce che mi diceva: - Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?
[8] "Allora io domandai: - Chi sei, o Signore? "E quella voce disse: - Io sono Gesù di Nàzaret, quello che tu stai perseguitando.
[9] "Anche i miei compagni di viaggio videro la luce, ma la voce che mi parlava non la sentirono.
[10] "Allora io chiesi: - Che cosa devo fare, Signore? "E il Signore mi rispose: - Alzati, entra in Damasco: là qualcuno ti dirà quello che Dio vuole da te.
[11] "La luce era così forte che io non ci vedevo più. Allora i miei compagni di viaggio mi presero per mano e così giunsi a Damasco.
[12] "In quella città abitava un certo Anania, un uomo molto religioso, che ubbidiva alla legge di Mosè. Tutti gli Ebrei di Damasco lo stimavano molto.
[13] Egli venne a trovarmi, si avvicinò e mi disse: "Saulo, fratello mio, guardami!". In quello stesso istante io ricuperai la vista e lo vidi.
[14] "Anania allora mi disse: "Il Dio dei nostri padri ti ha scelto perché tu conosca la sua volontà, perché tu veda Cristo, il Giusto, e ascolti direttamente la sua voce.
[15] Tu infatti diventerai suo testimone per annunziare a tutti gli uomini quello che hai visto e udito.
[16] Dunque, perché aspetti? Alzati e fatti battezzare! Invoca il nome del Signore e sarai liberato dai tuoi peccati".
[17] "Allora ritornai a Gerusalemme, e mentre pregavo nel Tempio ebbi una visione.
[18] Vidi il Signore che mi disse: - Svelto, lascia subito Gerusalemme perché i suoi abitanti non ascolteranno la tua testimonianza su di me.
[19] "Ma io risposi: - Signore, tutti sanno che io andavo nelle sinagoghe per imprigionare e far frustare quelli che credono in te.
[20] E quando fu ucciso Stefano, tuo testimone, ero presente anch' io. Approvavo quelli che lo uccidevano e custodivo i loro mantelli.
[21] "Ma il Signore mi disse: - Va'! Io ti manderò lontano tra gente straniera".
[22] Fino a questo punto lo ascoltarono, ma poi cominciarono a gridare: "A morte quest' uomo! Non è degno di vivere su questa terra".
[23] La folla urlava, si stracciava le vesti e faceva un gran polverone.
[24] Allora il comandante dei soldati ordinò di condurre Paolo nella fortezza, di frustarlo a sangue e d' interrogarlo. Sperava in tal modo di poter sapere perché gli Ebrei erano così infuriati contro Paolo.
[25] Appena fu legato, pronto per essere frustato, Paolo disse all' ufficiale che gli stava vicino: - Potete voi frustare un cittadino romano senza fargli prima il processo?
[26] L' ufficiale corse subito a informare il comandante. Gli disse: - Che cosa stai facendo? Quell' uomo è un cittadino romano!
[27] Allora il comandante venne da Paolo e gli chiese: - Dimmi un po': sei davvero cittadino romano? Paolo rispose: - Sì.
[28] Il comandante disse ancora: - Per poter essere cittadino romano, io ho dovuto pagare una grossa somma di denaro. - Io invece - disse Paolo - sono cittadino fin dalla nascita.
[29] Subito quelli che stavano per frustarlo si allontanarono da lui. Anche il comandante ebbe paura, perché aveva fatto incarcerare Paolo senza sapere che egli era cittadino romano.
[30] Ma il comandante romano voleva sapere con esattezza perché gli Ebrei accusavano Paolo. Perciò il giorno dopo gli fece togliere le catene e ordinò ai capi dei sacerdoti e a tutti i membri del tribunale ebraico di radunarsi. Poi fece venire Paolo davanti a loro.