< Atti 15

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[1] In quel tempo, alcuni cristiani della Giudea vennero nella città di Antiòchia e si misero a diffondere tra gli altri fratelli questo insegnamento: "Voi non potete essere salvati se non vi fate circoncidere come ordina la legge di Mosè".
[2] Paolo e Bàrnaba non erano d' accordo, e ci fu una violenta discussione tra loro. Allora si decise che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dai responsabili di quella comunità per presentare tale questione.
[3] La comunità di Antiòchia diede a Paolo e a Bàrnaba tutto il necessario per questo viaggio. Essi attraversarono le regioni della Fenicia e della Samaria, raccontando che anche i pagani avevano accolto il Signore. Questa notizia procurava una grande gioia a tutti i cristiani.
[4] Giunti a Gerusalemme, furono ricevuti dalla comunità, dagli apostoli e dai responsabili di quella chiesa. Ad essi riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo di loro.
[5] Però, alcuni che erano del gruppo dei farisei, ed erano diventati cristiani, si alzarono per dire: "è necessario circoncidere anche i credenti non ebrei e ordinar loro di osservare la legge di Mosè".
[6] Allora, gli apostoli e i responsabili della comunità di Gerusalemme si riunirono per esaminare questo problema.
[7] Dopo una lunga discussione si alzò Pietro e disse: "Fratelli, come voi ben sapete, è da tanto tempo che Dio mi ha scelto tra di voi e mi ha affidato il compito di annunziare anche ai pagani il messaggio del Vangelo, perché essi credano.
[8] Ebbene, Dio che conosce il cuore degli uomini ha mostrato di accoglierli volentieri: infatti ha dato anche a loro lo Spirito Santo, proprio come a noi.
[9] Egli non ha fatto alcuna differenza fra noi e loro: essi hanno creduto e perciò Dio li ha liberati dai loro peccati.
[10] Dunque, perché provocate Dio cercando di imporre ai credenti un peso che, né i nostri padri né noi, siamo stati capaci di sopportare?
[11] In realtà, sappiamo che noi siamo salvati per mezzo della grazia del Signore Gesù, esattamente come loro".
[12] Tutta l' assemblea rimase in silenzio. Poi ascoltarono Paolo e Bàrnaba che raccontavano i miracoli e i prodigi che Dio aveva fatto per mezzo loro tra i pagani.
[13] Quando essi ebbero finito di parlare, Giacomo disse: "Fratelli, ascoltatemi!
[14] Simone ci ha raccontato come fin da principio Dio si è preso cura dei pagani, per accogliere anche loro nel suo popolo.
[15] Questo concorda in pieno con le parole dei profeti. Sta scritto infatti nella Bibbia:
[16] Dopo questi avvenimenti io ritornerò; ricostruirò la casa di Davide che era caduta. Riparerò le sue rovine e la rialzerò.
[17] Allora gli altri uomini cercheranno il Signore, anche tutti i pagani che ho chiamati ad essere miei. Così dice il Signore. Egli fa queste cose,
[18] perché le vuole da sempre.
[19] "Per questo io penso che non si devono creare difficoltà per quei pagani che si convertono a Dio.
[20] A loro si deve soltanto chiedere di non mangiare la carne di animali che sono stati sacrificati agli idoli. Devono anche astenersi dai disordini sessuali. Infine non dovranno mangiare il sangue e la carne di animali morti per soffocamento.
[21] Queste norme, date da Mosè, fin dai tempi antichi sono conosciute in ogni città. Infatti dappertutto ci sono uomini che, ogni sabato, nelle sinagoghe leggono e predicano la legge di Mosè".
[22] Allora gli apostoli e i responsabili della chiesa di Gerusalemme, insieme a tutta l' assemblea, decisero di scegliere alcuni tra di loro e di mandarli ad Antiòchia insieme con Paolo e Bàrnaba. Furono scelti due: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, che erano tra i primi di quella comunità.
[23] Ad essi fu consegnata questa lettera: "Gli apostoli e i responsabili della comunità di Gerusalemme salutano i fratelli cristiani di origine non ebraica che vivono ad Antiòchia, in Siria e in Cilicia.
[24] Abbiamo saputo che alcuni della nostra comunità sono venuti fra voi per turbarvi e creare confusione. Non siamo stati noi a dare loro questo incarico.
[25] Perciò, abbiamo deciso, tutti d' accordo, di scegliere alcuni uomini e di mandarli da voi. Essi accompagnano i nostri carissimi Bàrnaba e Paolo,
[26] i quali hanno rischiato la vita per il nostro Signore Gesù Cristo.
[27] Noi quindi vi mandiamo Giuda e Sila: essi vi riferiranno a voce le stesse cose che noi vi scriviamo.
[28] Abbiamo infatti deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose che sono necessarie:
[29] non mangiate la carne di animali che sono stati sacrificati agli idoli; non mangiate sangue o carne di animali morti per soffocamento. Infine astenetevi dai disordini sessuali; tenetevi lontani da tutte queste cose e sarete sulla buona strada. Saluti!".
[30] Gli incaricati partirono e giunsero ad Antiòchia. Qui riunirono la comunità e consegnarono la lettera.
[31] Quando l' ebbero letta, tutti furono pieni di gioia, per l' incoraggiamento che avevano ricevuto.
[32] Anche Giuda e Sila erano profeti: perciò parlarono a lungo ai fratelli nella fede, per incoraggiarli e per sostenerli.
[33] Rimasero là ancora un po' di tempo; poi, gli altri augurarono loro buon viaggio e li lasciarono tornare a Gerusalemme da quelli che li avevano mandati.
[35] Paolo e Bàrnaba invece rimasero ad Antiòchia. Insieme a molti altri, essi insegnavano e annunziavano la parola del Signore.
[36] Dopo alcuni giorni Paolo disse a Bàrnaba: "Ritorniamo a visitare i fratelli in tutte le città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno".
[37] Bàrnaba voleva prendere con sé anche Giovanni Marco.
[38] Paolo invece era contrario, perché nel viaggio precedente Giovanni Marco si era staccato da loro fin dalla Panfilia e non li aveva più aiutati nella loro missione.
[39] Il loro disaccordo fu tale che alla fine si separarono: Bàrnaba prese con sé Marco e si imbarcò verso l' isola di Cipro;
[40] Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla protezione del Signore.
[41] Paolo passò attraverso le regioni della Siria e della Cilicia, e incoraggiava tutte le comunità che visitava.