< Atti 13

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[1] Nella comunità di Antiòchia vi erano alcuni che predicavano e insegnavano. Erano: Bàrnaba e Simeone, soprannominato il Niger, Lucio di Cirène e Manaèn, compagno d' infanzia di Erode, e Saulo.
[2] Un giorno, mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse loro: "Mettetemi da parte Bàrnaba e Saulo perché li ho destinati a una missione speciale".
[3] Allora, dopo aver digiunato e pregato, stesero le mani su loro e li fecero partire.
[4] Mandati dallo Spirito Santo, Bàrnaba e Saulo andarono nella città di Selèucia e di qui si imbarcarono per Cipro.
[5] Arrivarono quindi nella città di Salamina e si misero ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe degli Ebrei. Avevano con loro anche Giovanni Marco che li aiutava.
[8] Attraversarono tutta l' isola fino alla città di Pafo: qui trovarono un Ebreo che si faceva passare per profeta e conosceva l' arte della magia. Si chiamava Bar-Iesus (in greco Elimas) ed era amico di Sergio Paolo, governatore dell' isola, il quale era un uomo intelligente. Costui fece chiamare Bàrnaba e Saulo perché desiderava ascoltare la parola di Dio. Ma Elimas, il mago, si opponeva all' azione di Bàrnaba e Saulo e faceva di tutto perché il governatore non credesse.
[9] Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi sul mago e disse:
[10] "Tu sei pieno di menzogna e di malizia. Tu sei figlio del diavolo e nemico di tutto ciò che è bene. Quando la finirai di sconvolgere i giusti progetti del Signore?
[11] Ma ora il Signore ti colpisce: sarai cieco e per un certo tempo non potrai più vedere la luce". Subito il mago si trovò nelle tenebre più oscure: si muoveva a tentoni e cercava qualcuno che lo guidasse per mano.
[12] Dinanzi a questo fatto, il governatore credette, profondamente scosso dall' insegnamento del Signore.
[13] Paolo e i suoi compagni lasciarono la città di Pafo e giunsero a Perge, città della Panfilia. Qui Giovanni si separò da loro per ritornare a Gerusalemme.
[14] Essi invece partirono da Perge e arrivarono ad Antiòchia, capitale della Pisidia. Quando fu sabato, Paolo e Bàrnaba entrarono nella sinagoga e si sedettero.
[15] Dopo la lettura della legge di Mosè e degli scritti dei profeti, i capi della sinagoga li invitarono a parlare: "Fratelli, se volete esortare l' assemblea con qualche vostra parola, fatelo liberamente!".
[16] Allora Paolo si alzò, fece un cenno con la mano e disse: "Israeliti e voi tutti che adorate Dio, ascoltatemi!
[17] Il Dio del popolo d' Israele scelse i nostri padri. Mentre il popolo si trovava in esilio nella terra d' Egitto, lo fece diventare un popolo numeroso; poi, con la sua grande potenza, li fece uscire da quel paese.
[18] Per circa quarant' anni, nel deserto, si prese cura di loro.
[19] Distrusse sette popoli nella regione di Canaan e diede le loro terre in eredità al suo popolo.
[20] Per circa quattrocentocinquant' anni le cose andarono così. Poi Dio stabilì alcuni giudici sopra il suo popolo fino ai tempi del profeta Samuele.
[21] Quando i nostri padri chiesero un re, Dio diede loro Saul, figlio di Cis, uno della tribù di Beniamino. Egli regnò per quarant' anni.
[22] Ma poi Dio lo tolse via dal trono e scelse per il suo popolo il re Davide. Di lui abbiamo questa testimonianza nella Bibbia: Ecco Davide, figlio di Iesse. Egli mi è caro e farà in tutto la mia volontà.
[23] "Dio è fedele alle sue promesse: perciò dalla discendenza di Davide egli ha fatto nascere per Israele un salvatore, Gesù.
[24] Prima dell' arrivo di Gesù è venuto Giovanni il Battezzatore. Egli predicava al popolo d' Israele di farsi battezzare e di cambiare vita.
[25] Verso la fine della sua missione Giovanni affermò: Per chi mi avete preso? No, non sono io quello che voi aspettate. Ecco, egli verrà dopo di me, e io non sono degno neppure di slacciargli i sandali.
[26] "Fratelli, discendenti di Abramo, e voi tutti che adorate Dio: a noi Dio ha mandato questo messaggio di salvezza.
[27] "Gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi non hanno capito che Gesù era il Salvatore. Eppure, condannando Gesù, senza saperlo, hanno realizzato quelle profezie che si leggono ogni sabato.
[28] Non hanno trovato alcun motivo per poterlo condannare, ma hanno chiesto a Pilato di condannarlo a morte.
[29] Così, hanno portato a termine tutto quello che i profeti avevano scritto su Gesù. In seguito, qualcuno ha tolto Gesù dalla croce e lo ha messo in un sepolcro.
[30] "Dio però lo ha fatto risorgere dai morti,
[31] ed egli per molti giorni è apparso a quelli che erano venuti con lui dalla Galilea a Gerusalemme. Questi, ora, sono i tuoi testimoni davanti al popolo.
[33] "Anche noi vi portiamo questo messaggio di salvezza: Dio ha fatto risorgere Gesù, e così la promessa che egli aveva fatto ai nostri padri l' ha realizzata per noi che siamo loro figli. Così sta scritto anche nel salmo secondo: Tu sei mio figlio io oggi ti ho generato.
[34] Dio ha risuscitato Gesù dai morti liberandolo una volta per sempre dalla potenza della morte. Anche questo era scritto nella Bibbia: Sarò fedele: vi darò la salvezza promessa a Davide.
[35] E anche in un altro testo della Bibbia si dice: Tu non permetterai che il tuo santo vada in corruzione.
[36] Ora il re Davide servì Dio durante la vita facendo la sua volontà; poi morì, fu sepolto, e il suo corpo è andato in polvere.
[37] Colui invece che Dio ha fatto risorgere non è andato in polvere.
[39] "Sappiate dunque, o fratelli: per mezzo della legge di Mosè voi non potevate essere liberati dai vostri peccati: per mezzo di Gesù invece avete il perdono dei peccati, perché chiunque crede in lui è salvato.
[40] Badate dunque che non capiti anche a voi quello che hanno scritto i profeti:
[41] Voi che siete soliti disprezzare, state a vedere! Guardate bene e sparite per sempre! Mentre siete in vita io voglio compiere un' opera: un' opera da non credere se qualcuno ve la racconta".
[42] Mentre Paolo e Bàrnaba uscivano dalla sinagoga, qualcuno chiese loro di riprendere questo discorso il sabato seguente.
[43] Quando l' assemblea fu sciolta, molti tra gli Ebrei e anche tra quelli che si erano convertiti alla religione ebraica seguirono Paolo e Bàrnaba. Essi rimasero a parlare con loro e li esortavano a rimanere fedeli alla grazia di Dio.
[44] Il sabato seguente quasi tutti gli abitanti di Antiòchia si riunirono per ascoltare la parola del Signore.
[45] Appena videro tutta quella gente, gli Ebrei traboccarono di gelosia: si opponevano a tutto quello che Paolo diceva e lo insultavano.
[46] Ma Paolo e Bàrnaba rispondevano loro con coraggio. Dicevano: "Noi dovevamo annunziare la parola di Dio a voi, prima che a tutti gli altri; ma dal momento che voi la rifiutate e dimostrate che non vi importa nulla della vita eterna, ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.
[47] Così infatti ci ha comandato il Signore: Io faccio di te la luce delle nazioni per portare la mia salvezza in tutto il mondo".
[48] Sentendo queste cose i pagani si rallegrarono molto e si misero a lodare la parola del Signore. Tutti quelli che erano destinati alla vita eterna diventarono credenti.
[49] Intanto la parola del Signore si diffondeva in tutta quella regione.
[50] Gli Ebrei però sobillarono le donne religiose dell' alta società e gli uomini più importanti della città. Così scatenarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li scacciarono dal loro territorio.
[51] Allora essi scossero la polvere dai piedi, come segno di rottura con loro. Poi se ne andarono verso la città di Icònio.
[52] Intanto i cristiani di Antiòchia vivevano nella gioia ed erano pieni di Spirito Santo.