< Atti 11

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[1] Gli apostoli e i credenti che vivevano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio.
[2] Perciò i credenti di origine ebraica rimproveravano Pietro quando egli ritornò a Gerusalemme.
[3] Gli dicevano: "Tu hai osato entrare in casa di gente non circoncisa e hai mangiato con loro!".
[4] Allora Pietro cominciò a raccontare con ordine come erano andate le cose. Disse loro:
[5] "Stavo pregando nella città di Giaffa ed ebbi in estasi una visione. Vidi qualcosa che discendeva verso di me: una specie di tovaglia grande, tenuta per i quattro angoli, che dal cielo arrivava fino a me.
[6] La fissai con attenzione e vidi che dentro c' era ogni specie di animali, di bestie selvatiche, di rettili e di uccelli.
[7] Sentii anche una voce che mi diceva: Pietro, alzati! Uccidi e mangia!
[8] Ma io risposi: Non lo farò mai, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di proibito o di impuro.
[9] Quella voce per la seconda volta mi disse: Non devi considerare come impuro quello che Dio ha dichiarato puro!
[10] "Questo accadde per tre volte; poi tutto fu sollevato di nuovo verso il cielo.
[11] "Ma proprio in quel momento, tre uomini si presentarono alla porta della casa in cui mi trovavo: venivano da Cesarèa e mi cercavano.
[12] Lo Spirito di Dio mi disse di andare con loro senza esitazione. Con me vennero anche questi nostri sei fratelli ed entrammo nella casa di Cornelio.
[13] "Egli ci raccontò di aver visto in casa sua un angelo che gli diceva: Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto anche Pietro.
[14] Egli ti parlerà di quello che porta la salvezza a te e a tutta la tua famiglia.
[15] "Mentre incominciavo a parlare, lo Spirito Santo scese sopra di loro, come in principio era sceso su di noi.
[16] Allora mi ricordai di quello che il Signore ci aveva detto: Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati nello Spirito Santo.
[17] Dunque Dio ha dato loro lo stesso dono che ha dato a noi, quando abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo: e io chi ero da potermi opporre a Dio?".
[18] Udite queste cose i credenti di Gerusalemme si calmarono, anzi glorificarono Dio con queste parole: "Dunque, anche ai pagani Dio ha offerto l' occasione di convertirsi perché possano partecipare alla sua vita".
[19] Dopo l' uccisione di Stefano si era scatenata la persecuzione. Allora molti credenti avevano abbandonato Gerusalemme e si erano dispersi, alcuni in Fenicia, altri a Cipro, altri fino ad Antiòchia. Essi però predicavano la parola di Dio solo agli Ebrei.
[20] Tuttavia alcuni di essi, che erano di Cipro e di Ciréne, appena giunti ad Antiòchia si misero a predicare anche ai pagani, annunziando loro il Signore Gesù.
[21] La potenza del Signore era con loro, così che un gran numero di persone credette e si convertì al Signore.
[22] I credenti della chiesa di Gerusalemme vennero a sapere queste cose: allora mandarono Bàrnaba ad Antiòchia.
[23] Egli vi andò e vide quello che Dio aveva operato con la sua grazia. Se ne rallegrò e incoraggiava tutti a rimanere fedeli al Signore con cuore deciso.
[24] Bàrnaba era un uomo buono, pieno di Spirito Santo e di fede. Un numero considerevole di persone allora si convertì al Signore.
[25] Bàrnaba poi andò a Tarso per cercare Paolo.
[26] Lo trovò e lo portò ad Antiòchia. In questa comunità rimasero insieme per un anno intero e istruirono molta gente. Proprio ad Antiòchia, per la prima volta, i discepoli furono chiamati cristiani.
[27] In questo periodo di tempo alcuni profeti scesero da Gerusalemme ad Antiòchia.
[28] Uno di loro, che si chiamava Agabo, si alzò a parlare e per impulso dello Spirito Santo annunziò che stava per arrivare una grande carestia su tutta la terra. Di fatto ciò avvenne sotto l' imperatore Claudio.
[29] I discepoli allora decisero di mandare soccorsi ai fratelli che abitavano in Giudea, ciascuno secondo le sue possibilità.
[30] Così fecero: per mezzo di Bàrnaba e Saulo mandarono i soccorsi ai responsabili di quella comunità.